Catania e Messina, per risolvere i problemi servono nuove proprietà

Catania e Messina, per risolvere i problemi servono nuove proprietà

Club in ansia: chi non vuole o non può spendere, ha una sola via di uscita.
Etnei vincolati al bando di febbraio. Sciotto sembra deciso a liberarsi dell’Acr. La Lucchese invece resiste.
I tifosi del Catania aspettano buone notizie per il futuro del club a febbraio.

Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.

L’articolo di Vincenzo Sardu (con la  collaborazione di Sergio Colosi,  Concetto Mannisi e Emiliano Pellegrini) sottolinea come in alcune città come anche Modena, Bari o Palermo, le nuove proprietà si sono insediate con l’obiettivo di costruire qualcosa di solido e ambizioso. Cosa che adesso sperano anche a Catania dove alle 12,00 dell’11 febbraio scadrà il termine per la presentazione di eventuali offerte. Alle 16 dello stesso giorno scopriremo se il Catania potrà continuare a giocare in C oppure sarà costretto a ripartire dai dilettanti.

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Situazione altalenante a Messina dove i risultati orientano le intenzioni del presidente Sciotto: dopo il ko con la Turris la decisione di andare via. Gli ultimi risultati con Catania e Paganese lo hanno convinto a rivedere i suoi piani. Una situazione societaria difficile a Messina fra scadenze, mercato bloccato, poche prospettive alla voce entrate e pochi spettatori avrebbero suggerito a Sciotto di chiudere la sua esperienza a Messina a fine campionato. Due sembrano i gruppi interessati alla società giallorossa:  uno del centro-nord Italia e l’altro estero (collegato con Lo Monaco?). L’articolo poi si dedica alla Lucchese sottolineando come la dirigenza della squadra toscana ha fatto sapere che il club non è in vendita nonostante sia appetibile per la sua storia ultra centenaria.

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