Dal Chelsea al Messina, seconda vita di Camilleri, ex golden boy della difesa.
Da giovanissimo era considerato una promessa e dalla Reggina andò a Londra
“Se dovessi fare un bilancio della mia carriera direi che è stata un gran casino”
“Sul passaggio ai Blues tante leggende come quella che mi avrebbero prelevato di notte in elicottero”
“Con la Juve l’esordio in Europa League mentre a Cagliari ho avuto l’onore di conoscere Astori”
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola scritto dalla penna di Fabrizio Bertè.
In passato ha vestito le maglie di Chelsea e Juventus. Ha giocato anche in serie A ed in Europa League passando per le nazionali giovanili.
Il difensore gelese Vincenzo Camilleri, classe 1992, riparte da Messina e da quei colori giallorossi che forse erano nel suo destino. Lo stesso giocatore ha dichiarato: “A 12 anni ho
fatto un provino e sono stato vicinissimo al Messina. Ma proprio in quell’occasione mi vide la Reggina che fece carte false per portarmi
in Calabria. Ho esordito in Coppa Italia a 15 anni contro l’Inter di Mancini“.
Camilleri racconta anche del suo approdo nella nazionale giovanile:
“In quella la nazionale Under 16, c’erano El
Shaarawy e Perin. E inaspettatamente mi svegliai una mattina con i riflettori di mezza Europa puntati su di me. Incredibile“.
Da lì ecco la chiamata del Chelsea che lo etichettò come il difensore del futuro. Camilleri si trasferì subito a Londra insieme agli italiani Sala e Borini. Ma la trattativa insospettisce Foti, patron della Reggina, ed il giocatore viene squalificato per 4 mesi.
Passati questi 4 mesi Camilleri fa il suo esordio con l’Under 18 del Chelsea: “È stata dura perché
non conoscevo la lingua e sentivo la mancanza di casa, eppure ho fatto l’errore più
grande che potessi fare: lasciare l’Inghilterra“.
In Italia c’era molto mercato su di lui con Juventus, al Milan, all’Inter ma Camilleri accettò la Reggina esordendo in A contro l’Atalanta a 17
anni.
Dopo un anno alla Reggina il trasferimento alla Juventus: “Andai alla Juventus in prestito con diritto di riscatto. Ero il quinto centrale dietro
Barzagli, Bonucci, Chiellini e Legrottaglie. Ho esordito in Europa League dall’inizio contro il Lech Poznan e ho giocato contro il Manchester City. Puntavano molto su di me”.
Dopo tante gioie, anche tante delusioni con la rottura prima del menisco e poi il perone che fecero si che la Juventus non lo riscattasse a fine stagione.
Un anno in prestito alla FeralpiSalò in C1 in e poi Cagliari.
Pensando Sardegna Camilleri si commuove ricordando un incontro “speciale” che ha lasciato il segno:
«Quell’anno partivo come quarto centrale, giocai solo 2 partite in A ma ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere Davide Astori. Avevamo un gruppo su WhatsApp, scherzava sempre, era una persona incredibilmente solare che non dimenticherò mai“.
Poi Barletta e il ritorno alla Reggina. Dopo Reggina ecco la chiamata del Brescia, in B ma dopo le rondinelle solo Lega Pro, sempre da protagonista lottando per la salvezza. Adesso la nuova esperienza a Messina, quella squadra per la quale aveva fatto il provino da giovane e che è nel suo destino.
La necessità di trovar sempre un capro espiatorio
Palermo, pronto il colpo dagli svincolati? La società smentisce
LEGGI ANCHE
Fella, il fantasma del ‘Renzo Barbera’. Dov’è finito il rifinitore del Palermo?
Adrian Stoian, chi è il giocatore rumeno accostato al Palermo
Palermo, ricordi Bamba? Dal cancro al rigore che elimina il Manchester Utd
Cudini: “Grande rammarico per i tre punti persi. Il gol annullato al Palermo…”
Forse un certo campionato finisce a Campobasso
SEGUICI SU FACEBOOK | INSTAGRAM | TWITTER
Altre News
Serie B, la classifica dopo la 18a giornata: sorride Grosso
Serie B, 18a giornata: Cremonese e Sampdoria pareggiano
Bari, Lella: “A Palermo per il riscatto. Faremo una grande partita”