Palermo – E con la testa, con le gambe e con il culo, Ciao Ciao
Il titolo, anche se ironico e divertente (tanto ormai…), non è casuale: il Palermo esce dal terreno di Foggia battuto in tutte le componenti possibili. Perde la testa, prima il tecnico nello schierare la formazione base e poi i giocatori in campo; non regge il ritmo degli avversari e dunque viene superato pure sul piano atletico e delle gambe e non è accompagnato dal proverbiale culo che si era manifestato nel pareggio di Brunori, in buona fede ma discutibile sul piano del fair play. Per fortuna che il Foggia ha fatto subito gol sgretolando un argomento che avrebbe riempito colonne di giornali.
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Insomma un Palermo battuto nella testa, nelle gambe e nella fortuna. Però domani … domani sarà meglio di oggi: un ritornello che sentiamo dalla prima trasferta di Messina o di Taranto e che probabilmente durerà ancora qualche mese. Oggi è un disastro ma vedrete che domani costruiremo qualcosa di importante. Importante come i segnali che Baldini ha rintracciato nella gara di Foggia; e non ha torto il mister, perché ieri è emerso un segnale importante: questi siamo e al massimo si potrà ambire ai play-off. Come, dove e quando è tutto da vedere però per la prima volta la parola spareggi è stata pronunciata. Evidentemente il miracolo promozione diretta, forse su consiglio della Santuzza, è stato abbandonato.
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Ma il tecnico rosanero, che ieri a Foggia ha visto cose bellissime (“nonostante la sconfitta ho visto segnali molto incoraggianti in funzione dei nostri play-off… prendetevela con me e non con i giocatori perché sono loro che ci devono portare ad un traguardo importante”), ha ragione pure su un altro aspetto: doveva essere la gara della svolta e lo è stato. Solo che si è svoltato in direzione opposta. Si doveva svoltare a sinistra e superare ed invece si è svoltato a destra, accostando un pochino e facendo passare chi va più veloce. Qualcuno, forse per tenerezza, aspetta (Avellino e Monopoli) altri invece preferiscono correre e andare avanti, molto più avanti (Catanzaro secondo a +6). E siccome il cammino del Palermo è un continuo accostare e poi riprendere la marcia, da inizio campionato, vien difficile pensare che questa squadra possa diventare una Ferrari e mettersi a correre molto velocemente.
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Dunque atteniamoci al dato di realtà ed auguriamo che il Palermo possa mantenere l’attuale classifica o magari, anche grazie a qualche inciampo altrui, recuperare qualche posticino ed arrivare fra il quarto ed il quinto posto. Altro al momento non è ipotizzabile pensare perché con trasferte in arrivo come Francavilla, Avellino, Monopoli e Bari, vien difficile credere che con le sole gare interne (dove il Palermo ha costruito l’attuale classifica) si possa ambire a qualcosa di meglio.
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Perché quando lontano dal Barbera giochi sempre le stesse inconsistenti partite (Messina, Taranto, Monterosi, Juve Stabia, Turris, Picerno, Catania, Latina, Campobasso e Foggia), per quale miracolo la musica deve cambiare negli ultimi due mesi? Si dirà che la speranza deve essere l’ultima a morire ma non c’è bisogno di controbattere che chi di speranza vive…
Anche perché questa squadra, al di là dei moduli, modulicchi o zolletta del terreno dove giocare, ha evidenziato problemi di struttura e di personalità che nemmeno Peppino Guardiola o Carletto Ancelotti riuscirebbero a risolvere. Problemi che, alla luce delle ultime uscite, assolvono in parte Filippi forse criticato più delle sue oggettive responsabilità.
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