Il Catania non verrà radiato dalla Serie C, almeno per ora. Manca sempre meno alla scadenza dell’esercizio provvisorio, fissata il 28 febbraio. Esso, tuttavia, in base a quanto deciso dal Tribunale, verrà prorogato fino al 7 marzo. Non dunque per un mese come inizialmente si era pensato, ma una settimana. L’extra-time sarà concesso esclusivamente per permettere che possa essere effettuata una seconda asta, dato che la prima è andata deserta.
I curatori fallimentari, prima dell’apertura delle buste (risultate poi vuote), avevano ribadito che non ci sarebbe stata una nuova asta in caso di mancate offerte. La situazione però sembrerebbe essere cambiata in queste ore. È plausibile, dunque, che alle loro orecchie sia arrivata una qualche offerta da parte di potenziali investitori? Una possibilità che non è da escludere, anche in virtù del fatto che le condizioni questa volta sarebbero più convenienti. La base d’asta verrebbe infatti dimezzata: da 1 milione di euro si passerebbe a 500 mila euro.
Non cambiano, però, gli obblighi della nuova proprietà. Un eventuale investitore che deciderà di farsi carico della società, infatti, dovrà coprire i debiti sportivi, che ammontano ad un totale di circa 3 milioni di euro di qui a fine stagione. Una cifra molto distante da quella pari a oltre 54 milioni di euro che sarebbe dovuta essere versata per una cessione antecedente al fallimento, ma comunque esigua.
È da considerare, infatti, che al termine del campionato il titolo sportivo del Catania potrebbe essere acquisito a zero, seppure con il club etneo che ripartirebbe dai dilettanti, come accaduto al Palermo due anni fa. I potenziali acquirenti dunque stanno valutando attentamente se vale o meno la pena di investire i quasi 4 milioni di euro che servono per prendere in corsa le redini della società oppure semplicemente attendere. Le sorti dei rossazzurri, intanto, restano nel limbo.
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