Un campionato strano e contraddittorio. Sono questi i due aggettivi che più si addicono alla stagione del Palermo. Forse, però, bisogna aggiungerne un altro di aggettivo: pazzo. Dopo la vittoria contro la Turris, dal risultato schiacciante, ogni tifoso – ma anche Silvio Baldini stesso, come ha ammesso in conferenza stampa – avrà sicuramente provato anche un filo di amarezza. Una squadra che in meno di una settimana riesce a prendere quattro reti e poi a farne cinque, tre giorni dopo, non subendone, non è solo pazza, ma è proprio da centro psichiatrico.
PALERMO: DAL FOGGIA ALLA TURRIS… COSA CAMBIA?
Martedì ogni tifoso rosanero ha assistito a più di una semplice disfatta. A Foggia tutto quello che poteva andare male è andato male: modulo, atteggiamento, idee tattiche e ogni aspetto che caratterizza la preparazione di un match. Dopo la fine della partita chiunque credeva di avere visto la vera faccia del Palermo, o meglio, la sua vera dimensione. Quella negativa. Una squadra che prova ad ambire a grandi traguardi, ma troppo fragile caratterialmente, tanto da rendere inutile il secondo cambio di allenatore, in Serie C, dell’era Mirri. Se con Filippi, le colpe si attribuivano soprattutto all’inesperienza del tecnico, con Baldini il mirino si è spostato dritto sui giocatori, tanto che molti di loro vengono ritenuti non all’altezza.
Un pensiero che con la prova di ieri sembra stravolgere, ancora una volta, tutto. Con la Turris si è rivisto quanto di buono era stato fatto contro la Juve Stabia. E guai a parlare di fattore casa, perché nelle ultime due gare casalinghe i tifosi presenti si potevano contare ad uno ad uno. Una partita praticamente perfetta, una prestazione convincente come mai accaduto in due stagioni di C, ma che non abbindola più i tifosi, che da scaramantici quali sono, aspettano quasi rassegnati, il prossimo passo falso. Le sette partite con Baldini in panchina sono state lo specchio di quello che è realmente la squadra: imprevedibile, capace di alternare momenti da far invidia anche al Bari capolista, e momenti in cui si manda tutto all’aria sbagliando anche le cose più elementari.
In poche parole un Palermo pazzo, che non ha nulla da invidiare a dottor Jekyll e mister Hyde e che fa impazzire (nel vero senso della parola) i suoi sostenitori.
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Con 3 rinforzi di carisma e caratura superiore si poteva lottare per andare in B,invece ci tocca un’altra stagione all’insegna dell’anonimato.
MIRRI VAI VIA
In trasferta gli avversari corrono e vogliono vincere, i giocatori del Palermo fanno bene solo quando incontrano squadre “rilassate” e questo succede spesso quando il Palermo gioca in casa.