Di fronte ad un “Renzo Barbera” praticamente deserto, Palermo-Vibonese é stato un contenuto non entusiasmante, almeno nel primo tempo. Baldini ha confermato i soliti uomini, con Damiani accanto a De Rose (si pensava a Dall’Oglio titolare) e Valente e Floriano sempre le due ali a supportare il bomber Brunori, che oggi giocava per eguagliare il record del turco Sukru: segnare per 7 giornate di fila in campionato. La Vibonese ha invece, dal canto suo, raggiunto il capoluogo per giocarsela, sapendo che la salvezza resta una missione titanica.
I calabresi hanno comunque risposto al grido disperato del direttore sportivo in settimana, che aveva definito il percorso dei rossoblù indecoroso e aveva chiesto di non “perdere dignità“. Detto fatto: gli ospiti hanno rischiato, si, ma hanno tenuto bene il campo e limitato una formazione che di solito in casa è una macchina da gol. Il Palermo del primo tempo è stato fermato dai due pali colpiti: il primo da Valente con un colpo di testa, il secondo da Brunori dopo un tiro al volo spettacolare che avrebbe fatto scendere giù lo stadio (con i suoi pochi fedeli). É stato un buon Palermo, ma non il solito; quello che in casa siamo abituati a vedere. Buon possesso palla, ma troppi errori tecnici. Soprattutto Floriano, é stato autore del peggior primo tempo da quando Baldini siede sulla panchina rosanero. Massolo, scelto al posto di Pelagotti tra i pali, è stato spettatore non pagante. Ma offensivamemte serviva certamente di più. Il risultato del primo tempo è stato così uno squallido 0-0, “accompagnato” da qualche mugugno del pubblico.
Nel secondo tempo Baldini opera il primo cambio del match: dentro Dall’Oglio e fuori Damiani (anche oggi opaco). Il centrocampista ex Catania ha dato subito freschezza e dinamicità a centrocampo. Il Palermo ha continuato a spingere, fino a trovare il gol del meritato vantaggio: al 50′ Giron mette dentro un cross teso che viene raccolto da Valente; l’ex Carrarese insacca e fa 1-0, trovando il suo 4° gol in campionato. I padroni di casa hanno gestito senza affanni, gli ospiti hanno timidamente accennato una reazione. Neanche l’ingresso di La Ragione, tuttavia, ha inciso sul match, indirizzato a piacere dai rosa. Al 62′ il Palermo sfiora il raddoppio: punizione di Giron e sinistro che si stampa sulla traversa; terzo legno della partita e francese che sfiora così il suo secondo gol in stagione (il primo arrivò sempre su calcio di punizione contro la Juve Stabia). Ma ci sarà spazio addirittura per il 4° legno di giornata, colpito questa volta da Brunori. L’attaccante Italo-brasiliano, su cross di Giron, stoppa e calcia di sinistro ma la palla schizza via dopo aver colpito la traversa. Al minuto 80, i rosa chiudono virtualmente il match: Valente in mezzo per Brunori che non sbaglia e col sinistro insacca all’ angolino. Una sentenza, un cecchino, 16° gol in campionato. E adesso anche nella storia del club. 2-0 e 3 punti in ghiaccio. C’è spazio nel finale anche per il tris, questa volta siglato da Soleri, perfettamente servito da Dall’Oglio e autore di uno scavetto a beffare il portiere avversario. Partita chiusa, 3-0 e media di gol siglati in casa rispettata (3 al “Barbera” da quando c’è Baldini).
Il Palermo trova la vittoria, il risultato non cambierà più. I rosa hanno fatto il loro dovere, niente di più. Certo non era scontato, perché nessuna partita lo è, ma Baldini oggi non poteva fallire. I siciliani hanno giocato bene, avrebbero potuto segnate più reti se solo i legni non si fossero iscritti nel film della partita (4 colpiti oggi). Anche un pizzico di imprecisione, oltre che la sfortuna, ma ciò che contava davvero erano solo i 3 punti. C’è solo da prendere e guardare avanti. Guardare, al match contro l’Avellino, vero e proprio spartiacque della stagione. Una partita dalla quale si possono trovare nuove ambizioni. Certo la continuità di prestazioni fa ben sperare e se è vero che il Palermo è stato totalmente beffato a Francavilla, questa volta in Campania con la prestazione potrebbe arrivare anche il risultato. Esaltarsi mai (e come si potrebbe?) ma continuare con questo “bel gioco” (possiamo dirlo) é la chiave per sognare.
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