Il passato non va cancellato, mai. Ma a volte va messo da parte. Non esiste niente che possa gettare nel dimenticatoio pezzi di vita, esperienze, gioie o fallimenti. Questo vale per la vita, e anche per lo sport più bello del mondo. Non esistono battute, distrazioni, che possano rendere invisibile la verità, che sia essa cruda o a colori. Verità color nero, quella del Palermo, a “distrarre” il rosa; Il rosa della casa e il nero pece da trasferta. C’è qualcosa, però, allo stesso modo, che può aiutare a guardare avanti e, in questo caso, soltanto alla prossima partita. Le 7 sconfitte su 14 trasferte disputate, oggi, non devono più ritornare alla memoria. Deve contare solo quello che c’è da fare, per una squadra come il Palermo, adesso con una identità ben chiara e con un gioco molto piacevole.
Cercasi risposta convincente
Avellino, terra da sempre nemica, sarà luogo di battaglia e di oblio. Posto della ripartenza (forse) e della speranza, per molti tifosi. Forse non è un caso che questa trasferta arrivi in un momento così delicato, a 10 giornate dalla fine e con un margine di errore ridotto quasi allo 0, sempre che l’obiettivo primario dei rosanero sia quello di finire il campionato in 2° posizione. E al momento deve essere questo: con la sconfitta del Catanzaro a Monopoli e con la vittoria del Palermo contro la Vibonese, il Palermo si trova infatti a -7 dai calabresi, ma con una partita in meno (quella contro il Taranto al “Barbera), quindi potenzialmente a -4. Insomma l’imperativo è crederci, l’auspicio dei tifosi è quello di restare meravigliati di fronte ad una risposta convincente, che deve fruttare anzitutto un risultato pieno. Nel calcio chi gioca bene, prima o poi, vince. E se i rosanero mantengono la propositività delle ultime gare, non v’è dubbio che le possibilità di vittoria sono molto alte. Non sempre, infatti, la “sfiga” può attaccare come a Francavilla.
E’ scoccata l’ora di vincere
Non c’è da guardarsi indietro, ma proseguire in avanti. Una vittoria ad Avellino potrebbe dare una spinta fortissima sul morale, oltre che sulla classifica. Potrebbe cancellare alcuni fantasmi che si presentano puntualmente in terra nemica e dare consapevolezza ai calciatori che adesso oltre al gioco arrivano pure punti, lontano dalla Sicilia. Dalla Campania passa, forse, il campionato; sempre che il Palermo rispetti il suo cammino favoloso in casa. Dalla terra dei “lupi” potrebbe migliorare anche il viaggio esterno al “Barbera”, la cui meta dista solo 5 caselle, 5 ancora per dare una risposta “seria” ad una città intera. Basta chiacchiere, la gente vuole punti. E’ stanca (paradossalmente) della monotonia cui si assiste dai gradoni di quel teatro che da 5 settimane non supera i 5.000 fedeli (anzi, fedelissimi). Il Palermo è riuscito incredibilmente a rendere noiosa una vittoria: non cè più gusto, a vedere vincere questa squadra. Allora l’obiettivo deve essere riconquistare il palato della gente, vincendo nella tana dei lupi e dimostrando che cambiare questa stagione è ancora possibile. Piena sia la risposta del Palermo alla sua gente, e non la “luna” del Partenio. Adesso è’ davvero scoccata l’ora di vincere.
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