Il DS del Bari Ciro Polito è intervenuto in conferenza stampa per discutere della stagione dei galletti che domenica ha festeggiato sul campo la promozione diretta in Serie B dopo il match contro il Latina.
Le parole del direttore sportivo
“La squadra ha dimostrato di avere valori sopra la media. Ho sempre cercato di parlare solo nei momenti difficili, perché era giusto così. Cosa avevo scommesso in caso di vittoria del campionato? Non volevo lasciare la Serie B, l’avevo conquistata con grande sudore: tornando in C avevo tutto da perdere, ma la chiamata del Bari ti fa riflettere. Mio figlio mi ha chiesto perché tornavo in C, io gli dissi che avrei accettato il Bari e avrei vinto il campionato. Tante volte parlo con molto istinto e quando le cose che dico si avverano, sono ancora più orgoglioso. E’ stato un percorso tortuoso: un ds non si distingue dal mercato, ma il nostro è stato molto difficile. Per anni la società ha investito tanto e noi avevamo un budget saturo: dal primo giorno che ho messi piede qui, ho cercato di inventarmi qualcosa su chi potessi prendere. Botta e D’Errico erano giocatori che non potevamo perdere: Scavone, Antenucci e Frattali avrebbe dovuto spalmarsi l’ingaggio, per noi erano tre giocatori fondamentali. Scavone l’ho subito reso partecipe di un gruppo che doveva vincere: lui è stato un valore aggiunto, ha segnato quattro gol decisivi in momenti delicati. I successi partono da lontano: è facile prendere giocatori forti, ma poi vanno gestiti. Il mercato è importante, ma costruire una squadra del genere è stata una tortura, considerato che questi giocatori potrebbero giocare benissimo anche in B“.
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