
La FIGC ha approvato l’introduzione dell’indice di liquidità come criterio di ammissione ai campionati professionistici. Esso rappresenta il rapporto tra le “Attività correnti” e le “Passività correnti” di un’azienda e finora aveva esclusivamente condizionato i club dal punto di vista dei movimenti di calciomercato. Adesso invece rappresenterà un semaforo per l’accesso alle competizioni.
Per quanto riguarda la Serie B e la Serie C l’indice superiore dovrà essere di almeno 0,7. Per quanto riguarda la Serie A, invece, il parametro è fissato a 0,5. L’obiettivo di questa nuova norma introdotta dalla FIGC è di evitare fallimenti in corso d’opera, assicurandosi dunque fin dal principio che lo stato finanziario delle società dei vari campionati sia in equilibrio.
Tra i metodi che i diversi club hanno per controllare il proprio indice di liquidità e farlo rientrare nei limiti consentiti, le più comuni sono: cedere giocatori, liberarsi di ingaggi o vedere un aumento di capitale.
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