Il sistema del calcio va rivoluzionato. È questa l’idea di Gabriele Gravina. Il presidente della FIGC, nel corso di una intervista al Corriere della Sera, ha parlato della necessità di ridurre il numero di squadre che partecipano ai campionati professionistici: Serie A e Serie B a girone unico e Serie C con i suoi tre gironi.
“Non possiamo incidere sul posizionamento di mercato. Venti imprenditori in A, venti in B e sessanta in Lega Pro hanno una responsabilità di posizionarsi e di ricercare un equilibrio economico-finanziario. Il tema di oggi non è solo aumentare i ricavi, ma di mettere sotto controllo i costi: se il costo del lavoro passa dal 65 al 75 per cento non hai risolto il problema. Possiamo migliorare il prodotto e ci dobbiamo confrontare: qui nasce l’idea di un nuovo progetto. Non so se playoff o playout, sicuramente cento squadre sono troppe e va trovata una dimensione più corretta, ma va fatto a sistema: non può farlo la Serie A da sola o la Serie B da sola e via dicendo. Poi non bisogna dimenticare la legge 91 dell’81: siamo governati da una legge di quarant’anni fa, che impedisce. Lorenzo (Casini, ndr) aveva trovato un’intesa importante per modificare la Melandri ed è stato rinviato“, questo il parere di Gabriele Gravina.
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