Alla vigilia del match tra Palermo e FeralpiSalò, valevole per le semifinali di ritorno dei play-off di Serie C, il tecnico rosanero Silvio Baldini è intervenuto nella consueta conferenza stampa per analizzare la sfida in scena domani sera alle 20:30, allo stadio Renzo Barbera.
Le dichiarazioni di Baldini
“Gol ravvicinati? Questa squadra ha capito che non deve giocare per il risultato ma per la prestazione. Non bisogna farsi condizionare, ma anzi giocare concentrati e lucidi, avendo delle idee. Un esempio: se io do una mela a te e tu me ne dai una, abbiamo una mela per uno. Se invece ti do un’idea e tu me ne dai una, abbiamo due idee. Poi ci si mette il cuore, ma senza idee diventa difficile ottener il massimo”.
“Ogni volta che finisce una partita dico che non è mai finita, dunque non ho mai cercato di rilassarmi o di far rilassare la squadra. Domani non possiamo esserlo, perché siamo ad un passo dalla finale. Preferisco sapere che gli avversari non abbiano nulla da perdere. Dalla nostra prospettiva, se applichiamo la nostra fame e voglia di vincere tre gol di vantaggio sono tanti. Tuttavia sappiamo che può accadere di tutto, ma stiamo lavorando come se all’andata avessimo perso. Sono fiducioso perché vedo i ragazzi attenti, e sanno anche che giocare davanti a 35mila persone non è cosa che capita ogni giorno”.
“Il destino è dalla nostra parte e nel sorteggio è stato dimostrato. Giocare al ‘Barbera’ al ritorno è un grande vantaggio. In Lega Pro viene sorteggiato mentre in Serie B sono cose decise a priori. C’è un vantaggio sulla carta ma deve esser trasformato in campo, e non sempre è così anche se spesso capita. Ormai siamo alla fine, dobbiamo stare concentrati fino alla fine perché abbiamo lavorato come sempre. Loro non hanno nulla da perdere, ma anche noi possiamo giocare liberi di testa perché abbiamo la consapevolezza di averlo già fatto in casa loro. Non dobbiamo dare nulla per scontato né pensare che al primo errore dobbiamo romperci la testa: 35 mila persone ci spingono e ci spingeranno anche domani sera, dunque bisogna gratificarli come fatto finora”.
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