La Grotteria: “Ricordo ancora la promozione del 2001, la gente mi portò in braccio dallo stadio sino a casa in centro”
Questo il titolo del Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Andrea Murgia comprende una lunga intervista a Cristian La Grotteria, eroe della promozione del Palermo dalla Serie C alla Serie B avvenuta nella stagione 2000/2001. Si tratta peraltro di un doppio ex, perché l’argentino due annate dopo si accasò al Padova, dove rimase per quattro anni.
Ecco il suo pronostico per la finalissima di domenica: “Al momento do qualche chance in più al Palermo perché viene da una vittoria con un gol di scarto. Di certo i biancoscudati dovranno rincorrere, mentre i rosanero hanno l’entusiasmo del match di andata. Però mi sento di dire che è ancora tutto aperto, anche perché in panchina vi sono due ottimi allenatori. All’andata, sebbene la squadra di Oddo abbia dimostrato maggiori individualità, la forza del gruppo dei siciliani ha prevalso. Devo dire che sono sorpreso del rendimento, soprattutto fuori casa, del Palermo: evidentemente le vittorie hanno restituito maggiore autostima e ora sono in finale”.
Interrogato sulle insidie che possono celarsi dietro ad un match del genere, La Grotteria ha risposto così: “Il Palermo non deve pensare di aver vinto, deve solo approfittare del piccolo vantaggio che si è guadagnato domenica scorsa. Il Padova è carico, vuole ribaltare la gara, è una squadra costruita per vincere. D’altronde negli ultimi anni hanno fatto ottimi campionati, e alla fine hanno perso perché davanti c’è stata sempre una squadra più forte. Il danno che nascerebbe da un’altra mancata promozione sarebbero molti, sia dal punto di vista economico sia da quello mentale”.
Ecco invece il parere dell’argentino su un altro attaccante di razza, Matteo Brunori: “Grandissimo bomber, fa movimenti da vera punta ed è un leader. Non gli hanno ancora dedicato un coro come invece capitato a me (ride, ndr), ma se dovesse arrivare la promozione sono certo che arriverà. Baldini invece ha già ricevuto cori perché è una persona vera che dice le cose come stanno senza troppi giri di parole. Non vende fumo e questo ovviamente è qualcosa di positivo”.
Infine, un passaggio sui suoi ricordi più belli in rosanero: “La stagione del 2000/2001 fu uno spettacolo, ricordo ancora quando dopo la promozione molta gente mi prese in braccio dallo stadio e mi portò fino a casa. Spero che quest’anno il Palermo possa provare le medesime emozioni. Un anno dopo il mio addio arrivò il salto di categoria per la Serie A, forse sarei dovuto rimanere (ride, ndr). So però di molte persone che conservano gelosamente la mia maglia: è una cosa che mi fa grandissimo piacere. Ora lavoro nel settore giovanile del Cittadella, perché mi piacerebbe accompagnare alcuni giovani nel sogno di diventare calciatori professionisti”.
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