Silvio Baldini, allenatore del Palermo, si è intrattenuto davanti ai giornalisti per parlare della partita di domani contro il Padova, che deciderà le sorti dell’intera stagione. Si tratta infatti della finale di ritorno dei play-off di Serie C: la compagine che la spunterà, coronerà il sogno di accedere alla Serie B 2022/2023. Di seguito riportiamo le parole del tecnico di Massa Carrara.
LE DICHIARAZIONI DI BALDINI ALLA VIGILIA DI PALERMO-PADOVA
Interrogato sulle sensazioni della settimana prima di questa finale, Baldini ha risposto così: “Abbiamo fatto le cose normali, in questi playoff abbiamo sempre affrontato avversari forti e vinto all’andata. È come se avessimo perso 2-0, per cui dobbiamo fare gol. Dobbiamo farci trascinare da questo entusiasmo sapendo che alla fine questa volta potremo festeggiare. Sappiamo l’importanza della partita, ma siamo sereni e fiduciosi. I numeri parlano. In questi playoff abbiamo vinto 5 partite e pareggiate 2, poi venivamo da una striscia positiva anche in campionato. I dati sono confortanti, dicono che ci siamo. I ragazzi sono convinti, per cui correremo e ci metteremo il cuore. È l’ultimo sforzo”.
Ecco invece un commento sul matrimonio di Brunori, avvenuto ieri: “Si sapeva che c’era in programma questo evento ed è giusto che lo facesse. Non poteva rinunciare, la famiglia è importante. Non c’erano altre date e sarebbero potute succedere cose che avrebbero incrinato il rapporto con la moglie. Tutti siamo contenti che sia andato a sposarsi, perché domani giocherà con più serenità. Il calcio non è legato a delle regole, è fatto di emozioni di singole persone. Noi non andiamo in ritiro, per cui cambia poco. Se non avesse fatto ciò che ha fatto non sarebbe stato felice, mentre adesso avrà nel cuore la serenità. È stata la cosa più giusta“.
Come affrontare il Padova per evitare di subire un gol nei primi minuti? Il tecnico ex Carrarese la pensa così: “Io non ho studiato niente, so solo che dobbiamo giocare come all’andata. Se riusciamo a giocare con il cuore, poi vengono i moduli e gli atteggiamenti. A volte è più facile parlare di tatticismi, ma io credo che il Palermo se avesse ragionato così sarebbe uscito prima. Tutti gli avversari sono stati tosti e ci hanno messo in difficoltà, ma noi cercando la prestazione con qualcosa che è andato oltre il risultato abbiamo avuto la meglio. Abbiamo cercato di non arrenderci mai.
Certi discorsi a certe teste di cazzo che pensano a rubare soldi e a gettare fango su chi ci mette passione danno fastidio. Io non devo fare nessun tipo di carriera data l’età che ho, per cui mi basta parlare così e arrivare dritto al cuore della squadra. Alla città interessa questo tipo di messaggio, altrimenti lo stadio non sarebbe sold-out ogni partita. Nel record era la Feralpisalò e avevamo vinto 3-0 all’andata, non avevamo mica di fronte la Juve, l’Inter o il Milan. Ciò significa che la città ti ama, è sintonizzata con te. Non vuole vedere la partita, ma vuole essere protagonista in questa emozione. Il mondo di calcio è pieno di ipocriti, ma per me non valgono niente. Sono sempre dalla parte del partito e godono nel vedere che gli altri stanno male. Che rispetto devo avere di loro?”
Infine, un passaggio sui disponibili e gli indisponibili per la partita di domani sera: “Non ci saranno cambiamenti, giocheranno sempre gli stessi perché sono quelli che mi danno più garanzie. Non abbiamo alchimie da mettere in campo. Abbiamo una squadra che ha capito cosa vuol dire credere nel lavoro, che è come la preghiera. Il lavoro dà conforto, al di là del risultato. Non abbiamo paura di niente. Serve il coraggio di dare libertà a quello che abbiamo dentro per dare una gioia alla città, pur sapendo che abbiamo un avversario di fronte. Quando abbiamo fatto così, però, il risultato è sempre arrivato. Speriamo succeda anche domani così, ma non si può sapere mai. Quando passi col verde al semaforo può arrivare un pazzo e travolgerti. Io non voglio pensarci. Starò attento, ma penso che la strada sarà libera”.
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