Baby gang arrestata a Palermo: violenza e minacce per intrattenere i followers
Spavalderia, aggressività e razzismo. Questi gli ingredienti della baby gang che ha assediato la città di Palermo. Si fanno chiamare “Arabzone90133”, ispirati dal codice postale della zona centrale della città che hanno preso d’assalto, dove chiunque poteva diventare loro preda.
Con il sogno di diventare rapper, hanno ideato la colonna sonora delle loro prodezze a suon di botte.
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Fratellanza e appartenenza gli ideali per far parte della gang, purché straniero. Infatti, nessun italiano poteva bivaccare insieme al branco, che operava da Gennaio in pieno centro storico.
I continui episodi di violenza hanno permesso alla polizia di identificare molti membri della gang, tra cui minorenni e di eseguire misure cautelari per 11 di loro. Scovarne le identità non è stato difficile, poiché i giovani gangster avevano l’abitudine di postare tutto sui social, per vantarsi degli atti commessi tra una schiera di 1500 followers.
Questa vicenda fa luce sul disagio giovanile, di cui oggi se ne condanna lo stile di vita. Nel giro di un decennio, sono cambiati gli usi e costumi di una società perbenista che aveva la nomea di “brava gente”. Eppure questa generazione è figlia di quella stessa brava gente che viveva di codici etici che oggi sono diventati sconosciuti. Pare, ormai, che la comunità sia vittima di un narcisismo smisurato, dove qualsiasi azione diventa plausibile tra gli sciacalli dell’esibizionismo.
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Dunque, l’estenuante crociata ai fenomeni di qualsiasi forma di bullismo, pare non stia riscontrando l’effetto sperato, bensì, siamo di fronte ad un’anarchia morale che rinnega i concetti fondamentali che determinano una comunità civilizzata ed evoluta. Tutto in nome del nuovo progetto sociale, ovvero l’intrattenimento.
Per mesi, quei giovani teppisti, hanno agito indisturbati, sulla scia di un’onnipotenza gracile che ne avrebbe di seguito arrestato le gesta. La vanità e l’ostentazione, concetti ormai cari ai nuovi personaggi sociali, seppur apparenti punti di forza, mostrano i veri lati di un temperamento esile e precario.
Filippa Tagliarino
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