Bare abbandonate nei cimiteri, i medici dell’Asp sono in ferie
L’estate porta sempre uno spirito distensivo, ma, a Palermo, la bella stagione sta procurando non pochi problemi ai cimiteri della provincia. Un rallentamento nelle operazioni di tumulazione ha causato l’assembramento di oltre 1200 accatastate nei depositi.
‘Mancano i medici dell’Asp per eseguire l’ispezione cadaverica’. Questo è ciò che fa sapere Eugenio Zimmatore a Repubblica, impresario funebre e presidente provinciale Feniof, che così prosegue: ’Le bare restano ferme senza potere essere seppellite. Una vicenda assurda poiché si tratta di salme che hanno già una destinazione, il posto c’è poiché andrebbero in sepolture private dopo gli spurghi’.
Nei cimiteri palermitani vige una vera e propria emergenza, che, a quanto pare, nessuno sta prendendo seriamente. Le bare trovano riposo in magazzini e tendoni, dando vita ad uno scenario raccapricciante.
Ma la risposta da parte dell’Asp non si è fatta attendere, respingendo ogni accusa: ‘Nessun ritardo può e deve essere imputato all’Asp di Palermo che assicura con continuità il servizio. In particolare, la richiesta di estumulazione pervenuta da Sant’Orsola è già stata calendarizzata per lunedì. Al cimitero dei Rotoli le due squadre in servizio hanno aumentato da 3 a 4 gli interventi settimanali garantendo con continuità l’attività, mentre dal cimitero di Santa Mari di Gesù non c’è alcuna richiesta pendente in quanto tutte sono state evase. Nessuno provi ad addossare all’Asp la responsabilità di ritardi che non sono imputabili in nessun modo all’organizzazione sanitaria’.
Le dichiarazioni dell’Asp, però, non convincono Eugenio Zimmatore, che così insiste: ‘I seppellimenti di chi possiede una tomba vanno a rilento. Sino a ieri abbiamo dovuto lasciare un feretro in deposito nonostante ci fosse la sepoltura’.
Sentite le due campane, le ultime parole del presidente Feniof non lasciano scampo agli equivoci: ‘Mi è stato riferito che due medici sono risultati positivi al Covid e uno è in ferie prossimo alla pensione. Dunque, non è vero che tutto procede secondo i tempi prestabiliti”.
La stoccata dell’uomo mostra la chiara realtà che affligge la necropoli palermitana. La situazione disastrosa è sintomo di una disorganizzazione amministrativa che sottovaluta le esigenze persino dei morti. Alle tante denunce fatte dalle imprese funebri si aggiungono le lamentele dei parenti dei defunti, i quali riferiscono episodi di smarrimento e scambio di bare. Foto attaccate alle casse in legno con nastro adesivo, che, in seguito, col calore estivo, si staccano per essere riassegnate ad altri defunti.
Insomma, Sant’Orsola e Rotoli, ormai, sembrano teatri di una commedia grottesca e paradossale, dove, purtroppo, non ci sono risate, ma lacrime di cordoglio cariche di frustrazione.
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