Dagli esordi con Zamparini al ritorno a Palermo: ecco Corini

Se n’è parlato da giorni e adesso, per la gioia di tutti i tifosi rosanero, il ritorno di Eugenio Corini a Palermo, in veste da allenatore, è ufficiale. Il 52enne bresciano è tornato nel capoluogo siciliano e al Renzo Barbera. Quella che, si potrebbe dire, è stata casa sua per ben 4 anni: prima da giocatore, durante l’era Zamparini, e per un anno (stagione 2016-2017) da allenatore.

Ora è ufficiale: Corini è il nuovo allenatore del Palermo

Corini a Palermo

Approdato a Palermo nella stagione 2003/2004, Corini ha vestito la maglia rosanero in Serie B dopo un prestito con il Chievo Verona. Il nuovo arrivato si distinse realizzando generosamente 12 reti in 40 partite: tanto amato dal popolo rosanero che subito ottenne la fascia da capitano, complice anche l’agognata promozione in Serie A che mancava da 31 anni.

L’anno successivo si confermò uno dei migliori innesti della compagine siciliana disputando quasi l’intera stagione da titolare e portando a casa anche la qualificazione in Copa UEFA. Successivamente nella stagione 2005/2006 firmò 3 reti in 27 presenze, mentre la sua ultima avventura in rosanero fu invece segnata da 10 reti in 27 partite (numeri che gli consentirono di diventare il capocannoniere del team).

Nell’estate del 2007, nel corso di una conferenza stampa, annunciò in lacrime l’intenzione di voler lasciare Palermo a causa di alcune incomprensioni con la società: pochi giorni dopo la città lo salutò con una manifestazione in suo favore nel piazzale dell’impianto siciliano.

Il ritorno a Palermo

Certo è che Corini conosce bene il Palermo e lui stesso lo ha ammesso nel corso di un’intervista parlando di emozioni che solo quella città ha saputo dargli e, insieme al Chievo, la società più importante della sua carriera. Le possibilità che possa sostituire in maniera egregia Baldini e magari, chissà, portare la squadra in Serie A non sono poi totalmente da scartare. D’altronde il Genio non ha mai perso l’affetto dei suoi tifosi che ora sono pronti a riabbracciarlo e gridare a gran voce il suo nome dagli spalti.

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