Da oggi si può dire che Nicola Valente abbia raggiunto un traguardo importante. Dopo aver iniziato a calcare i campi a 17 anni, anni dopo incontrerà un uomo che gli cambierà drasticamente la sua carriera calcistica, facendolo diventare il giocatore che oggi noi tutti conosciamo. Dal Legnago in Serie D, al primo gol in B con il rosanero cucito addosso. E la voglia di non fermarsi qui, nonostante l’età che recita 30 anni tondi. Come il vino, il “ragazzone” nato in Veneto vuole diventare più buono con il passare del tempo.
GLI INIZI
Valente nasce nel ’91 a Zevio, un piccolo paese di 15 mila abitanti in Veneto. Inizia a giocare calcio tardi rispetto agli standard di oggi: a 17 anni, infatti, viene tesserato dalla Sanbonifacese per affrontare il campionato di Lega Pro. Però, non avendo mai frequentato alcun settore giovanile ed essendo agli inizi della sua carriera, Valente non venne mai schierato, tenuto sempre in panchina.
Dopo questa prima esperienza, il centrocampista si trasferisce in prestito al Legnago, dove inizia a giocare sul serio, facendo vedere a tutti il suo potenziale: a testimonianza di ciò, non solo fece bene la prima stagione, ma si accorse di essere stato vincolato fino al 2015. Non avendo ancora un procuratore alle spalle, Valente doveva sbrigare da solo tutte le vicende extracalcistiche: moduli, riscatti, stipendio e tutto ciò che riguarda la burocrazia. In 5 stagioni in Serie D con i biancoblù riesce a totalizzare più di 30 presenze e un discreto numero di gol.
LA PRIMA DA PROFESSIONISTA PER VALENTE
A 23 anni, concluso il contratto fino al 2015, Valente si trasferisce al Pordenone per affrontare per la prima volta il campionato di Serie C. Sulla panchina dei neroverdi incontra un’ex conoscenza rosanero: Bruno Tedino. Una piccola avventura, quella del centrocampista veneto, che dopo una sola stagione tra alti e bassi, viene ceduto al Siracusa. E’ proprio in terra siciliana che riuscirà a trovare anni dopo il successo. Sta di fatto, che con i leoni in una sola stagione riesce a collezionare ben 35 presenze e 6 reti all’attivo. Anche qui, quindi, una sola stagione per Valente. Dopodichè, si trasferirà alla Sanbendettese dove farà un discreto campionato.
L’INCONTRO CON BALDINI
Arrivato a questo punto della sua carriera (nel 2018), Valente ha l’idea di trasferirsi in Toscana alla Carrarese. Qui incontra un uomo di calcio, uno di quelli che si distingue dagli altri, seguendo sempre le proprie idee. Un allenatore che anni prima risiedeva sempre nei primi due campionati italiani: questo è proprio Silvio Baldini. Ed è con lui che la carriera di Valente prende il volo da quel momento in poi. Infatti, solo con l’allenatore di Massa Carrara riesce ed esibire tutto il suo potenziale mostrato in campo. Sarà il cambio di posizione? La grinta che Baldini passa ai suoi uomini? Questo non ci è dato saperlo, ma in due stagione Valente totalizzò più di 50 presenze e 12 gol. Dopodichè rimase svincolato nel 2020.
LA RINASCITA DI VALENTE
Ed è proprio nel 2020 che il centrocampista veneto riceve la chiamata da una squadra che è rinata da poco ed ha ottenuto la promozione. Il Palermo, infatti, gli offre un contratto biennale e lui accetta subito. Nel capoluogo siciliano fa innamorare subito i tifosi, offrendo un gran numero di assist e di giocate che non si vedevano al Barbera da un po’. La prima stagione, anche a causa del covid e di vari infortuni, oscilla tra alti e bassi, dimostrando però sempre grande attaccamento alla maglia e la voglia di non mollare mai. Il secondo campionato in rosanero fa registrare il suo miglior score in termini realizzativi tra i professionisti con ben 9 gol. Tutto ciò frutto anche del ritrovato Baldini, dopo l’esonero di Giacomo Filippi. L’allenatore di Massa, infatti, lo rende un perno imprescindibili della squadra rosanero: tutti i palloni passano dai suoi piedi. Per l’intera stagione infatti il film è quasi sempre lo stesso: Valente fa degli assist al bacio e Brunori la mette dentro. Tutto ciò (e non solo) vale la promozione in Serie BKT dopo i play-off.
Adesso Valente ha tagliato un ulteriore traguardo dopo la partita di ieri sera: infatti, non avendo mai disputato il campionato cadetto, è arrivato il suo primo gol proprio contro il Bari. Si può dire, quindi, che dopo una lunga carriera disputata nelle serie inferiori, ora la sua storia comincia da Palermo. E non vuole fermarsi certamente qui.
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