Palermo – Ma quale Juve, Inter o Milan! Erice tifa rosanero
Erice, provincia di Trapani. Chi non conosce uno dei borghi medievali più belli del mondo? U munte, lo chiamano a Trapani; per indicare la montagna che sovrasta la città delle saline.
Palermo, la formazione base sembra questa
750 metri di altezza per una cittadina che da sempre è un incanto oltre che tappa imprescindibile per chi visita la Sicilia. Ed in questo piccolo borgo medievale che in inverno conta poche centinaia di abitanti (un incanto), tutto ti aspetti che trovare tifosi del Palermo. Ed invece…
La storia è quella di Antonio e Mario Pollina, ericini doc e che deliziano da generazioni il palato di turisti e locali con il loro storico ristorante La Pentolaccia, uno dei più antichi e prestigiosi di Erice.
L’incontro è casuale, figlio di una gustosissima cena consumata in una fresca serata estiva. Si inizia assaggiando le specialità del posto e si finisce per parlare del Palermo, di Montesano, De Stefanis ma anche di Zamparini o della finale playoff col Padova. Perché Antonio, rosanero sfegatato, è anche un frequentatore di Facebook e guarda sempre il nostro Club di Tifosi e riconosce chi, nel frattempo, è distratto fra busiate all’ericina o couscus di pesce. E, fra lo stupore piacevole del cronista, scatta la scintilla fatta di ricordi, esperienze e tante partite viste, sofferte e conservate nella memoria. E il racconto di quello striscione Erice rosanero, in curva sud…
Palermo-Mateju, tutto fatto: i dettagli dell’operazione
Dei due fratelli, Antonio sembra il più “malato”: fa vedere con grande soddisfazione l’abbonamento appena rinnovato. L’ultimo di tanti che ha sempre sottoscritto negli anni.
E ogni domenica (o sabato o lunedì), via da Erice direzione Palermo per non mancare a nessun incontro dei rosanero. E poi le trasferte, le feste promozione. Le foto a Mondello e la voglia di imbandierare Erice di rosanero. E, pensando ai pochi palermitani abbonati, forse ad Antonio bisognerebbe dargli una tessera ad honorem…
Certo è strano che un trapanese tifi Palermo ma “è un fatto di pelle, di feeling, non ci posso fare niente. Il Trapani non mi ha mai preso, non mi ha mai dato brividi. Il Palermo invece…”
Tutto cominciò più di 40 anni fa quando il padre, che non era tifoso dei rosanero, lo porta alla Favorita. Amore a prima vista per il giovane 14enne che da allora ha solo una fede: “Ma quale Milan, Inter o Juventus, per me esiste solo il Palermo”. Una passione che Antonio ha trasmesso ai figli, immortalati al Barbera in occasione di gare recenti ma che ha coinvolto anche l’anziana madre, abbardata di rosanero e di cui Antonio mostra la foto con grande emozione.
Una passione che avrà un seguito anche nel giovane nipote, gentilissimo collaboratore del ristorante, altro “malato” rosanero. E quando le esigenze lavorative non lo consentono, zio e nipote fanno a turno per essere presenti al Barbera.
Con Mario invece si parla di Montesano, delle geometrie di De Stefanis o della vena realizzativa di De Rosa. Ma chi vi scrive, che starebbe ore a chiacchierare con loro, preferisce defilarsi, non distrarli troppo dal lavoro che nei mesi estivi è davvero incalzante. Anche perché capisci che fra una richiesta di conto, di un nuovo piatto ordinata dal tavolo x o dalla frenesia dei camerieri che cercano di coinvolgerli, forse anche loro starebbero ore a parlare di Palermo allontanandosi dai doveri lavorativi. E non è il caso… Però ci rivedremo, sicuramente.
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