Tre anni dopo l’ultima volta l’Ascoli torna sul prato del Barbera e a tanti, me compreso, torna in mente quella partita di 21 anni fa. Questa è la storia di un ….one diranno in tanti dopo aver letto questo pezzo. Ma no, sei un eroe, Oronzo Canà, all’inverso, docet, mi piacerebbe sentirmi dire. Scherzi a parte.
Chi ha la mia stessa malattia forse proverà a capirmi, gli altri, nella migliore delle ipotesi, forse cercheranno di compatirmi.
Lo scenario non può che essere il Renzo Barbera che allora si chiamava ancora La Favorita. Il giorno il 12 maggio 2001. Sul prato del nostro stadio si giocava Palermo-Ascoli ma la partita che interessava i tifosi rosanero era un’altra ovvero Avellino-Messina.
Il risultato della gara del Palermo sembrava essere scritto perché l’Ascoli nulla aveva ormai più da chiedere tant’è che la partita alla Favorita durò appena sedici minuti, giusto il tempo di vedere andare a rete un carneade dal nome Tiziano Maggiolini. Il suo gol praticamente mise la parola fine e sul campo della Favorita si assistette a scene surreali con la squadra guidata da Ezio Sella sintonizzata su quanto accadeva ad Avellino dove si giocava un’altra partita che sembrava dal risultato già scritto prima di entrare sul rettangolo di gioco. Fortunatamente per i rosanero qualcuno non fece i conti con i palermitani in maglia avellinese e pochi altri tra i quali l’estremo difensore Gian Marco Sansonetti.
Ma che c’entro io vi chiederete? Qui viene il “bello” della storia. Quel giorno, all’ultimo minuto, una radio di Ascoli mi chiese se potevo fargli la cortesia di collegarmi tramite telefono fisso per raccontare i momenti salienti della partita di Palermo. Sul momento non mi sentii di dire loro di no nonostante dovessi farlo per giunta gratis. Tanto, pensai, inutile illudersi che possa accadere l’inimmaginabile. Ma dopo aver fatto i collegamenti in tutto il primo tempo e fino a metà della ripresa la mia “malattia” rosanero prese il sopravvento. Da Avellino arrivavano notizie positive per i rosanero con il risultato fermo sullo 0-0. E quindi perché non iniziare a sperare nel “miracolo”? Improvvisamente infatti cadde, che strano, la linea che mai più fu ripristinata. Ovviamente fui io, allora giovane praticante senza particolari velleità, a chiudere il telefono e metterlo fuori posto. Allora internet andava “a carbone” e solamente tra le quattro mura. I cellulari erano delle “scatole” utili solo per chiamare a costi esorbitanti. Cosa che ovviamente non tenni minimamente in considerazione. Chiamai con il mio cellulare casa e feci mettere a mio fratello la cornetta del telefono vicino al televisore sintonizzato su Rai Sport Sat che trasmetteva in diretta e in chiaro la partita del Messina per poter vivere la mezz’ora finale della gara del Partenio. Non successe granché fino al novantesimo quando il signor Brighi di Cesena decretò un calcio di rigore per i giallorossi.
Scoppiai in lacrime perché quello di cui tutti avevamo paura, ovvero un risultato di comodo, stava ormai per diventare realtà. E questo quando già contro pronostico pregustavamo quella promozione che avremmo meritato in considerazione di un campionato per gran parte dominato prima di un inspiegabile crollo finale. Sul dischetto si portò un bomber di sicuro affidamento, ovvero Vittorio Torino, uno che avrebbe di certo fatto gol. “E’ finita, pensai tra me e me”. Ed invece… Ed invece San Gian Marco Sansonetti fece il miracolo e respinse il tiro dagli undici metri facendo esplodere la Favorita. Ma l’esplosione ancor più fragorosa arrivò quando pochi minuti dopo Caridi mise il pallone alle spalle dell’estremo difensore messinese Marruocco regalando la promozione in serie B al Palermo. Ovviamente le mie lacrime durano almeno un quarto d’ora. Non riuscivo a fermarmi per la tensione.
Oggi non poteva che tornarmi in mente quel pomeriggio di ventuno anni fa.
Bel ricordo complimenti grazie per il tuo bel racconto un bel giorno è stato lo ricordo.ciao bidazzu è speriamo bene oggi dai. però il mio pensiero va alla procura di Palermo cmq Pink black siamo solo noi!!!