Disse il topo alla noce, dammi tempo che ti buco

Palermo – Disse il topo alla noce, dammi tempo che ti buco

Per la verità il detto originale è molto più orecchiabile e poetico e suona così

“Ci rissi u’ surci a nuci rammi tiempu ca ti spirtusu”

Questo per dire che nella vita, come nello sport, il tempo è importante, inteso come costanza e dedizione. Insomma, ed entriamo nel merito delle faccende rosanero, ci vuole pazienza pazienza, lavoro e costanza. Ve lo abbiamo detto in tutte le salse la settimana scorsa, questa squadra tutta nuova, tutta rivoluzionata, ha solo bisogno di tempo per esprimere tutto il suo potenziale che è tanto.

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Ieri sera col Genoa già evidenti e concreti segnali di crescita. Si è vista un’altra squadra rispetto a quella timida, frastornata e arrendevole di Reggio Calabria. Eppure la formazione era identica segno che in pochi giorni il gruppo si è gradualmente cementato, comincia ad acquisire una sua identità, una sua compattezza. Stiamo iniziando a conoscerci tutti, ha detto ieri il Pigniacelli e ha detto una sacrosanta verità: i giocatori stanno iniziando a conoscersi fra di loro e questo è fondamentale per una prestazione convincente.

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Conoscenza che è anche confidenza e se è il caso mandarsi reciprocamente a quel paese se questo significa lottare per la causa comune. Insomma esprimere grinta e attaccamento alla causa, fattori che necessitano indiscutibilmente di una certa confidenza, di una conoscenza del gruppo al suo interno . I segnali rintracciati nella gara contro i liguri sono molto confortanti anche perché si sono viste qualità che finora erano solo sulla carta, raccontate o che facevano parte del curriculum dei nuovi arrivati.

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Contro la corazzata del campionato una prestazione autorevole, aggressiva e di personalità unita a buone giocate anche di qualità per una squadra che sta crescendo anche nei suoi singoli. La prospettiva è che questa rosa potrà far divertire i suoi tifosi perché come disse il topo alla noce Dammi tempo che ti buco … e in questo caso il buco è il gol.

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