Eugenio Corini, allenatore della squadra rosanero, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni della sala stampa per commentare ed analizzare l’inizio del ritiro al Manchester. Ieri, infatti, il Palermo si è trasferito nel centro sportivo del City per fare quattro giorni di ritiro per la pausa delle nazionali. Il pomeriggio, dopo l’arrivo dei calciatori, è stato arricchito da un primo allenamento su uno dei campi da gioco utilizzati dagli uomini di Pep Guardiola. Ecco di seguito le primissime impressioni di Corini sul Campus Etihad e di come i rosanero abbiano tratto vantaggio da ciò.
Le dichiarazioni di Corini
“Nel lontano 2005, quando giocavo a Palermo, dissi che per me le società avrebbero dovuto investire nel centro sportivo e mettere la squadra nelle migliori condizioni possibili per potersi allenare. In questi anni non sono mancate le risorse e sono sicuro che il Palermo costruirà il proprio centro sportivo. Io sono il primo che vorrebbe vedere tante cose e quotidianamente cerco di dare stimoli e creare situazioni che possano aiutarci. Quotidianamente lavoriamo tanto, ma per costruire una squadra ci vuole tempo. Queste due settimane avranno proprio la funzione di consolidamento e conoscenza reciproca da un punto di vista non solo tecnico, ma anche tattico”.
“Penso che il Palermo negli anni abbia vissuto esperienze straordinarie e si è fatto vedere e valere anche in Europa. Tornare in un contesto del genere ci fa spingere il nostro sogno e ci fa sapere quanto è importante tornare in una serie che tutti sognano. L’atteggiamento che ho avuto nei confronti della squadra è quello che avete visto tutti: non possiamo lamentarci di niente, dobbiamo solo migliorarci per spingere il nostro livello ancora più avanti. Sono ancora arrabbiato per la partita contro il Frosinone, convinto che avremmo dovuto vincerla. Quando fai una partita come quella non puoi perderla, e se la perdi significa che c’è qualcosa che non va e bisogna ricercare il problema”.
“A Palermo abbiamo tante risorse da un punto di vista professionale. Le tante cose viste qui da un punto di vista organizzativo e tecnico soprattutto potranno essere d’esempio per costruire la nostra casa al meglio possibile. Questa connessione può creare sicuramente qualcosa di molto bello. Spesso il presidente mi ricorda dov’era il Palermo il 30 marzo e dopo due mesi si è trovato in Serie B: questo per me è un grande insegnamento e la dimostrazione che nella vita, in generalel, con il giusto impegno si può fare tutto. È lo spirito che fa la differenza”.
“Qui quotidianamente costruiamo il nostro percorso e il nostro futuro e tutto deve essere trovato attraverso uno spirito. Se la gente vede ciò che metti in campo, poi ti aiuta, ti spinge e ti supporta. Attraverso questo percorso sto cercando di dare lo stimolo per crescere quotidianamente. Anche nei momenti delicati puoi sempre risorgere e la squadra lo ha dimostrato l’anno scorso, ritrovandosi poi in Serie B”.
“L’individuo è fatto di tecnica, preparazione atletica, equilibrio mentale e diverse aree sulle quali stiamo lavorando. Con la giusta connessione viene fuori l’atleta perfetto”.
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