Sono passati 12 anni da quel famoso 23 settembre 2010 che nessun palermitano scorderà mai. È il giorno in cui il Palermo di Delio Rossi vinse contro la Juve di Del Neri 1-3 grazie alle reti di Javier Pastore, Josip Ilicic e Cesare Bovo, che siglò il momentaneo 0-3 con un calcio di punizione magistrale. Ma ci sono parallelismi tra il Palermo di oggi e quello di 12 anni fa?
I parallelismi tra la rosa di Corini e quella di Delio Rossi
È chiaro che si parla di due rose completamente opposte con ambizioni differenti. Da un lato il Palermo di oggi, con una squadra appena creata con colpi mirati di mercato e con l’obiettivo di un campionato tranquillo dopo un fallimento societario avvenuto ormai 4 anni fa. Dall’altro abbiamo il Palermo dei fenomeni, dell’Europa e della finale di Coppa Italia persa 3-1 contro un Inter stellare. Se c’è una cosa rimasta è il DNA rosanero, onorare la maglia e far gioire i tifosi, sempre presenti nonostante i cambi di categoria e quant’altro.
L’obiettivo a lungo termine del Palermo di oggi è quello di ritornare nella massima categoria, nel campionato che più gli si addice. Servirà tempo però come detto anche ieri dal presidente Dario Mirri. Il numero uno rosanero ha infatti affermato la voglia di tornare ad alti livelli e di rimanerci il più lungo possibile: “Noi vogliamo andare in Serie A per restarci” le parole del presidente.
Cosa deve prendere il Palermo di oggi da quello del 2010?
Un aspetto che sicuramente il Palermo di Corini deve prendere da quello di Delio Rossi è sicuramente la solidità difensiva. Il modulo era lo stesso usato dall’attuale allenatore dei rosanero, il 4-3-3. Linea difensiva composta da Cassani, Munoz, Bovo e Balzaretti che blindava la porta protetta da Salvatore Sirigu. Si sa, in Italia il miglior attacco è la difesa, e il Palermo quest’anno ha preso troppi gol in poche partite, un rullino di marcia certamente da invertire.
Altro aspetto da cui i rosanero di oggi possono trarre spunto da quelli del passato è la coesione in fase realizzativa. Il Palermo targato Pastore-Pinilla-Ilicic faceva ammattire le difese avversarie a suon di uno-due rapidi, giocate ad alta qualità e tanti, tantissimi gol segnati. Quest’anno si è troppo Brunori-dipendenti con le ali d’attacco poco incisive. Il tutto dunque spiega i soli 6 gol fatti in 6 partite.
Ecco il video, preso dal canale TuttaLaTvSulWeb, di quella straordinaria giornata a tinte rosanero.
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