Al Comune di Palermo sono tutti stressati ed esauriti. È ciò che si può evincere dalla richiesta fatta dai dipendenti dell’area tecnica al nuovo sindaco, Roberto Lagalla, come scrivono i colleghi del Giornale di Sicilia nell’odierna edizione, per richiedere un incontro urgente. In questa vera e propria rivolta, i lavoratori del Comune parlano di “sfruttamento lavorativo” e di condizioni non ideone per garantire il normale svolgimento dell’attività.
Questi impiegati sono coloro che lavorano in modalità part-time e parlano di una patologia, la cosiddetto “Sindrome da burnout“, ovvero una crisi psicologica dovuta allo stress emotivo sul posto di lavoro. Tutto ciò viene condizionato da due fattori principali: il tempo ed il basso stipendio.
Per quanto riguarda la prima causa, questi impiegati comunali lavorano dalle 20 alle 23 ore settimanali, rispetto al tempo pieno fatto da 36 ore. Il poco tempo tempo a disposizione crea ansia ai dipendenti nell’espletare le diverse mansioni. Il secondo fattore è la paga che, secondo quanto detto da loro, risulterebbe essere “al limite della povertà“. Adesso, toccherà ai vertici del Comune di Palermo dare una risposta ai propri dipendenti.
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