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La Grotteria, Il “caballo” che ha fatto sognare Palermo torna da avversario

Palermo La Grotteria

Palermo – La Grotteria, un tuffo nei ricordi

Domenica alle 16.15 allo stadio Renzo Barbera arriva il Cittadella di Edoardo Gorini, per la decima giornata del campionato di Serie B. Il club veneto da anni è esempio di buona gestione e grande programmazione. Un ambiente tranquillo, un budget da Serie C, ma ogni anno puntualmente ai playoff di Serie B. Da quattro stagioni, il responsabile del settore giovanile dei veneti è l’ex calciatore argentino Cristian La Grotteria, un nome che evoca dolcissimi ricordi fra i tifosi rosanero non più giovanissimi.

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La prima vera star a Palermo

Classe 1974, La Grotteria arrivò in Italia dall’Argentina a 24 anni, all’Ancona in Serie C. Con i marchigiani collezionò 38 presenze e 13 gol in due stagioni. Nell’estate del 2000 fu il primo colpo di mercato del nuovo Palermo di Franco Sensi. Il patron della Roma aveva acquistato il club rosanero pochi mesi prima, e l’obiettivo dichiarato era quello di vincere il campionato di Serie C. Per acquistare La Grotteria, l’allora direttore sportivo Raffaele Longo, appena nominato dalla proprietà, offrì all’Ancona 3 miliardi delle vecchie lire, cifra record per la Serie C, mai più superata.

Infatti, subito dopo aver concluso l’affare, Longo fu sollevato dall’incarico. Il club rosanero allestì una vera e propria corazzata, con il centrocampista ex Roma Massimiliano Cappioli come capitano e leader, con Vincenzo Sicignano in porta, con la coppia di rocciosi centrali difensivi formata da Tito Chionna e Silvio Giampietro, ed in attacco Firmino Elia, padre dell’attuale esterno rosanero Salvatore.

Ma la vera star era il caballo

 

Ma la vera star di quella squadra era Cristian La Grotteria: il talento venuto dall’Argentina, con la faccia da indio e il sorriso sempre stampato sul volto. Molto moderno anche nella comunicazione, appena arrivato in città non passava intervista in cui non desse il proprio indirizzo di posta elettronica, una novità assoluta per l’epoca. Non aveva problemi neanche a dire a tutti che abitava in via Gaetano Daita. Questa sua disponibilità gli creò dei problemi, probabilmente qualche frequentazione sbagliata, visto che una notte la sua auto parcheggiata sotto casa fu incendiata.

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Tre stagioni in rosa
Ma in campo, almeno all’inizio, fu un successo. Una doppietta alla quinta giornata contro la Lodigiani in trasferta, e poi il gol nel trionfale derby contro il Catania del 23 ottobre 2000, vinto dai rosa per 5 a 1, che lo consacrò come idolo dei tifosi. Poi il rapporto con il tecnico Sonzogni si rovinò, e La Grotteria concluse il campionato con sole 4 reti all’attivo. A fine stagione arrivò la vittoria del campionato, con Sonzogni esonerato a due giornate dal termine e sostituito da Ezio Sella. In serie B, con Bortolo Mutti in panchina, il rendimento dell’argentino migliorò, con 11 gol in 31 presenze. Uno di questi gol fu segnato proprio contro il Cittadella, nel primo incontro in assoluto fra le due squadre. La Grotteria è rimasto a Palermo per tre stagioni, in cui è cresciuto tanto come calciatore ma anche come uomo. Nelle ultime interviste a Palermo, quando gli chiedevano del suo famoso indirizzo mail, rispondeva: “non lo uso più”.

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Dopo l’esperienza a Palermo, ha giocato con le maglie di Padova, Spal e Bassano del Grappa, con cui ha concluso la carriera di calciatore ed iniziato quella di dirigente, dove è rimasto per sette stagioni, a parte una breve parentesi di vice allenatore del Catania. Dopo il Bassano, è rimasto in Veneto trasferendosi al Cittadella. Fra Padova, Bassano e Cittadella, La Grotteria ormai da quindici anni ha sicuramente trovato la sua dimensione in Veneto. Ma domenica, vedendo le maglie rosa, non potranno non tornargli in mente i ricordi di quando a 28 anni era la star di una città intera.

(Mario Ferrigno)

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