Mancano 13 giorni all’inizio della Coppa del Mondo in Qatar, e le polemiche non accennano a placarsi, anzi vengono alimentate ogni giorno. Da quando nel 2015 la FIFA ha annunciato l’assegnazione del Mondiale al piccolo emirato affacciato sul Golfo Arabico, in tutto il mondo sono nati movimenti di protesta che accusano il Qatar per le sue posizioni contro gli omosessuali e per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori. Sembra infatti che i lavori per la costruzione degli stadi che ospiteranno la rassegna iridata siano costati la vita a migliaia di operai. Sono stati tantissimi gli appelli da parte di tifosi e appassionati per convincere le squadre a boicottare l’evento.
La lettera di Infantino e la risposta delle Federazioni Europee
Nelle ultime settimane, il presidente della FIFA Gianni Infantino aveva inviato una lettera a tutte le 32 Federazioni calcistiche partecipanti al Mondiale, per invitare tutti i tesserati a concentrarsi sul calcio, evitando di trasformare la manifestazione in una battaglia sui diritti umani. La risposta di 10 Federazioni europee non si è fatta attendere: “I diritti umani sono universali e valgono ovunque. Riconosciamo e accogliamo con favore – si legge nella comunicazione delle federazioni, pubblicata dalla BBC -, come abbiamo fatto in passato, che il Qatar abbia compiuto progressi significativi, in particolare per quanto riguarda i diritti dei lavoratori migranti. Registriamo con piacere le assicurazioni fornite dal governo del Qatar e dalla Fifa in merito alla sicurezza, alla protezione e all’inclusione di tutti i fan che si recheranno alla Coppa del Mondo, compresi i fan LGBTQ+. Abbracciare la diversità e la tolleranza significa anche sostenere i diritti umani”.
Quindi, nonostante le raccomandazioni della FIFA, si prevedono iniziative di protesta di singoli calciatori o di intere Federazioni. Pare infatti che il capitano della nazionale inglese Harry Kane e gli altri nove delle squadre europee, scenderanno in campo con una fascia chiamata “One Love” per promuovere la diversità. La Danimarca, invece, ha già comunicato che giocherà con le maglie prive di sponsor tecnico, visto che il fornitore del materiale, la Hummel, non intende comparire. L’Australia ha addirittura pubblicato un video in cui invita il Qatar a rivedere le proprie leggi contro l’omosessualità.
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