Il neo allenatore del Venezia Paolo Vanoli è intervenuto oggi ai microfoni in occasione della conferenza stampa di presentazione per parlare della sua nuova avventura con il club arancioneroverde e degli obiettivi prefissati che intende raggiungere.
Le dichiarazioni di Vanoli
“Questa squadra deve capire velocemente dove si trova. Tengo a ringraziare la proprietà per l’occasione che mi ha dato. Per me i progetti vanno oltre il risultato e ho accettato il giorno prima di Como. Sono sceso con grande umiltà per mettermi in gioco. Paolo Vanoli in Italia non ha ancora fatto nulla. Alcuni giocatori sanno come si fa in B, altri lo devono capire. Paolo Vanoli non ha la bacchetta magica. Sono venuto qui carico e motivato. Si possono avere idee ma le idee vanno oltre il modulo. Oggi dobbiamo lavorare sulla mentalità. La mentalità di chi deve salvarsi è diversa rispetto a chi deve vincere il Campionato”.
“Questa società ha grandi progetti. Mi piace vedere avanti, ma oggi devo pensare solo alla prossima partita e alla salvezza. A gennaio chi non ce la farà a seguirmi grazie e arrivederci. Voglio che la gente veda una squadra soffrire e lottare. La nostra priorità è questa. So che è un compito difficile, potevo aspettare ma ho deciso anche per il mio passato. Sono stato qui ai tempi di Zamparini”.
“So cos’è il Penzo. Non c’è questa armonia che è mio compito creare. Ai giocatori ho detto quello che penso, ahimè ho lavorato con Antonio Conte che sa che cosa vuol dire sacrificio. Oggi i giocatori devono capire la situazione. Voglio costruire, non è che un risultato di domenica mi cambi qualcosa. Sono convinto delle mie qualità morali, della mia passione e della mia motivazione. Quando lo Spartak Mosca vince una coppa e poi l’allenatore prende una squadra penultima classifica fa capire quello che è il senso della sfida. Mi devo riabituare a quello che è questa categoria”.
“Iniziamo dai risultati, iniziamo da far vedere dai nostri tifosi che vogliamo uscire tutto insieme da questa situazione. Ci tenevo a far capire le mie intenzioni e adesso piano piano lavoreremo. Dopo questa partita c’è la sosta e vedremo quanti giocatori andranno in Nazionale. Anche il mio staff ha culture importanti all’estero, Qatar, Spartak Mosca. A volte il giocatore straniero deve mettersi a disposizione della cultura italiana. Sono stato io a imparare la cultura russa, ho cercato di fare del mio meglio”.
“Oggi se vedete i risultati dello Spartak portano avanti un progetto importante. Antonio Conte è uno degli allenatori più forti al mondo, quando va via da una squadra lascia qualcosa. Ho le mie idee e le porto avanti”.
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