Strano il mondo del calcio, a livelli impensabili e inimmaginabili. Una volta trionfi, un’altra cadi e ti rialzi. Magari più forte di prima. Ci riprovi e fallisci per la seconda volta, per motivi molto diversi legati alla squadra, all’allenatore, alla tattica utilizzata. A volte tutto ciò sembra un film in cui ci si aspetta un finale e invece succede tutt’altro, un po’ come accaduto all’Italia.
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L’impresa Euro 2020
L’Italia. Quella stessa Nazionale che appena due anni fa ha fatto esaltare, urlare e piangere lacrime di gioia milioni di tifosi che durante Euro 2020 stavano lì, incollati al televisore per assistere ad una cavalcata che ha portato ad un trionfo più o meno inaspettato. Molti avranno posto fiducia su tutti quei ragazzi vestiti con maglia azzurra e pantaloncini bianchi e su quel 57enne dai capelli brizzolati che ha messo anima e cuore dirigendo sapientemente dalla panchina. Pensando sempre in positivo la frase del momento, almeno pensata, sarà stata: “Siamo i campioni d’Europa, con una squadra del genere possiamo giocarci il prossimo Mondiale”. Una frase di speranza vanificata da un nemico chiamato Macedonia del Nord.
La disfatta al Barbera
24 marzo 2022. La stessa Italia campione d’Europa scendeva in campo allo stadio Renzo Barbera di Palermo per affrontare il team di mister Milevski e staccare il pass di qualificazione ai Mondiali in Qatar 2022. Risultato fermo sullo 0-0 per tutta la partita fino al 90+2′, quando l’ex rosanero (ironia della sorte) Trajkovski mandava avanti i compagni e scriveva la parola “fine” al cammino mondiale italiano.
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Tra pochissime ore l’arbitro Daniele Orsato inaugurerà Qatar 2022 fischiando il calcio d’inizio di Qatar-Ecuador, prima gara della fase a gironi. Si proseguirà per tutta la settimana con le altre squadre, ma l’Italia è assente per la seconda volta consecutiva. Mettendo davanti a tutto il senso patriottico, ancor prima di quello sportivo, una condizione simile è inaccettabile o perlomeno amara e difficile da digerire. Sembra quasi di rivivere i brutti ricordi del lontano 2017 quando l’undici di mister Ventura nel doppio confronto con la Svezia prima andava sotto di 1-0, poi chiudeva i 90′ sullo 0-0 uscendo in lacrime dalla qualificazione ai Mondiali in Russia 2018.
Una vera e propria disfatta che ancora oggi fa male, proprio come quella contro i macedoni. Sicuramente però dagli errori si ha tanto da imparare e fiduciosi di poter rivedere tinte azzurre in campi internazionali, non resta che godersi questa apatica avventura. Buon Mondiale a tutti.
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