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Fini: “Brescia può andare in Serie A. Cagliari? Ecco cosa manca”

Fini Palermo

L’ex centrocampista di Cagliari e Ascoli e allenatore Michele Fini è intervenuto in un’intervista esclusiva ai microfoni di PianetaSerieB per parlare del campionato di Serie B e delle piazze in cui ha militato.

Le dichiarazioni di Fini

“Avendo finito da poco l’esperienza in Cile abbiamo deciso di prenderci un attimo di pausa e restiamo in attesa di novità. Credo che chi faccia questo mestiere debba sempre avere l’ambizione ad allenare da solo, in futuro si vedrà. Posso dire di essere contento di aver intrapreso questo percorso assieme a Diego e lo ringrazio per l’opportunità. Non nutro alcun tipo di aspettativa perché è un mestiere in cui devi dare sempre il massimo per evitare di incappare nelle difficoltà. Sicuramente la gavetta mi ha permesso di acquisire competenza e conoscenza da poter trasmettere agli altri e in tal senso credo di poter allenare in tutte le categorie. Non sarebbe un problema tornare tra i giovani perché non si smette mai di imparare. Grazie alle esperienze passate conosco a 360 gradi ciò che concerne il lavoro settimanale”.

“Quando ci sono delle grandi aspettative tutto diventa più difficile. Ad inizio stagione il Cagliari era chiaramente una squadra che doveva vincere il campionato a mani basse. Tuttavia, sia io che gli altri addetti ai lavori sappiamo quanto sia difficile imporsi in questo campionato e soprattutto dare continuità ai risultati. Con una serie di vittorie ti ritrovi catapultato in cima, mentre con qualche sconfitta rischi concretamente di toccare con mano la zona retrocessione. I rossoblù dovranno lavorare duramente per risalire la china e arrivare fino in fondo”.

“Sul Cagliari? A livello di organico c’è davvero poco da dire, è una squadra forte con calciatori di categoria e abituati a vincere. Credo che siano soltanto dei momenti che verranno superati. La squadra è stata ricostruita su alcune certezze e colmando le carenze con l’arrivo di profili importanti. Per un cambio di marcia servirà che i calciatori si guardino faccia chiedendosi quale obiettivo intendono raggiungere, cercando un’unità di intenti e applicando sul campo le richieste del tecnico Liverani. Forse è proprio questo che manca, a prescindere dai risultati che sono fondamentali per elevare il morale del gruppo nel corso della stagione. Il Cagliari deve assolutamente lottare per la vittoria del campionato”.

“Riguardo il Brescia, ciò che è successo al presidente Cellino è una questione personale che spetta a lui risolvere. I suoi passi, però, sono sempre andati nella direzione di voler tranquillizzare l’ambiente e rasserenare la squadra che è un capitolo a parte. Sono sicuro che la formazione di Clotet non ne risentirà e continuerà il proprio cammino da pretendente per la Serie A”.

“Per quanto riguarda l’Ascoli, pensi sia una delle pretendenti più accreditate per i playoff nonostante qualche risultato altalenante. Finora i bianconeri hanno fatto un percorso davvero di spessore. Dopo il risultato ottenuto nella passata stagione è chiaro che la piazza abbia delle aspettative. C’è tanta pressione ma è necessario fare attenzione a non trasformarla in un pericolo, evitando di far subentrare timore, paura e di conseguenza risultati non positivi. Conoscendo Cristian (Bucchi, ndr), allenatore intelligente e preparato, sono sicuro che riuscirà a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Magari in futuro i bianconeri potranno permettersi di lottare per qualcosa di più”.

“In Serie B il Sudtirol è stata una vera rivelazione aggiunge Fini parlando delle due squadre che più lo hanno sorpreso e deluso. Una neopromossa partita male che ha cambiato drasticamente la propria mentalità grazie all’arrivo di Bisoli, bravo a trasmettere ai calciatori i valori e i concetti fondamentali di chi deve lottare per centrare la salvezza. Inoltre, è una società organizzata che, nonostante i tanti anni di Serie C, nutre degli obiettivi importanti. Credo che nessuno si aspettasse questo tipo di percorso da parte degli altoatesini. Per la parola delusione scelgo il Benevento, è chiaro che quando hai un ambiente carico di entusiasmo e una dirigenza forte alle spalle ti aspetti un altro campionato. Magari è una formazione che alla lunga verrà fuori”.

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