Prossimo ostacolo: il Venezia.
Il Venezia nasce nel 1915 e la sua storia è infarcita di campionati che vanno dalle serie minori alla serie A sfiorando addirittura lo scudetto nella stagione 1941/42 arrivando poi al terzo posto con giocatori del calibro di Loik e Valentino Mazzola. Negli anni successivi continuano i saliscendi dalla A alla C.
L’orizzonte della società veneziana stava comunque cambiando dato che già dal 7 gennaio 1986 si era avvicinato alla società neroverde, mediante una cordata di imprenditori friulani Maurizio Zamparini che, dopo non essere riuscito ad acquistare l’Udinese, aveva spostato la propria attenzione sul Venezia acquisendo metà delle quote sociali.
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Interesse che si concretizzò con l’acquisto dell’intera società all’inizio della stagione 1986-1987 che per i colori veneziani significò una vera rivoluzione sia nei quadri tecnici che dell’organico dei giocatori. Con l’arrivo di Zamparini in laguna si stava però per concretizzare un progetto che in passato era stato più volte messo sul tavolo, ma che forse solo un “Estraneo” poteva aver il coraggio di portare a termine: la fusione tra il Venezia e il Mestre.
L’era Zamparini
Con l’inizio dell’era Zamparini, e grazie all’integrazione delle due rose del Venezia e del Mestre, la squadra venne subito promossa in C1 (stagione 1987-1988) e nell’anno successivo ottenne la salvezza che le permise di mantenere la categoria (Serie C1). Dopo due campionati di assestamento, nella stagione 1990-1991 (la quinta con Zamparini presidente dall’86-87), dopo uno spareggio per il secondo posto giocato a Cesena, davanti a 7000 tifosi veneziani e mestrini, e vinto per 2-1 contro il Como, il Venezia di Alberto Zaccheroni riconquistò la B, confermando quanto espresso dal patron all’atto dell’unione delle due società professionistiche del Comune di Venezia.
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Per la stagione 2000-01, il presidente Zamparini mise sotto contratto Cesare Prandelli nel ruolo di allenatore. Il tecnico, reduce dalla salvezza conseguita con l’Hellas Verona, guidò la compagine lagunare all’immediata risalita in A. ll pessimo avvio del campionato 2001-02 sfociò nell’esonero di Prandelli, rimpiazzato dal sessantenne Alfredo Magni. La classifica era tuttavia già compromessa, allorché il Venezia ottenne le prime vittorie soltanto a dicembre. La caduta in B, la seconda dell’ultimo triennio, venne resa aritmetica dalla sconfitta con il Lecce (a sua volta retrocesso a fine torneo) a fine marzo.
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A seguito dell’ultimo posto e della retrocessione, Zamparini acquistò il Palermo cedendo la società veneta – già in condizioni economiche traballanti – a Franco Dal Cin. Mentre sul campo la squadra riuscì ad ottenere due salvezze consecutive, ogni tentativo di sanare la situazione finanziaria risultò vano. Al termine del campionato 2004-05, in cui fu peraltro protagonista dell’illecito riguardo una partita con il Genoa, il Venezia – già retrocesso sul campo – fu dichiarato fallito.
L’era Tacopina
Dopo un altra rinascita e un nuovo fallimento si arriva all’era Tacopina nel 2015 che riporta la società in serie B con Inzaghi che arriva nel 2018 alle semifinali play off con il Palermo ma viene sconfitto.
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• 2015 – Al termine della stagione, il sodalizio non si iscrive al campionato successivo e il successivo 21 luglio, viene costituita una nuova società denominata Venezia Football Club Società Sportiva Dilettantistica, cui viene riconosciuta la tradizione sportiva e che si affilia alla LND.
• 2015-2016 – 1º nel girone C della Serie D. Promosso in Lega Pro.
2016- Cambia denominazione in Venezia Football Club.
2016-2017 – 1º nel girone B della Lega Pro. Promosso in Serie B.
2017-2018 – 5º in Serie B. Perde le semifinali dei play-off.
2018-2019 – 15º in Serie B. Retrocesso in Serie C dopo aver perso i play-out e successivamente riammesso a completamento organici
2019-2020 – 11º in Serie B.
2020-2021 – 5º in Serie B. Promosso in Serie A dopo aver vinto i play-off.
2021-2022 – 20º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
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Oggi …
Attualmente i neroverdi lagunari occupano il penultimo posto in classifica con appena 9 punti frutto di sole 2 vittorie, 3 pareggi e ben nove sconfitte di cui 5 nelle ultime sei partite. I gol realizzati sono 13 e quelli subiti 21 quindi terza peggior difesa della categoria.
Dopo la rocambolesca e per certi versi immeritata sconfitta di Cosenza si presenta subito l’occasione per i rosa di riabilitarsi tornando alla vittoria e quindi veleggiare verso posizioni di classifica più consone nonché tranquille sempre a patto di non sottovalutare i prossimi avversari ma soprattutto di registrare bene la difesa onde evitare quanto successo in Calabria nel turno precedente …
e allora buona partita a tutti e sempre ……FORZA PALERMO
Pino Abbate
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