Eugenio Corini, tecnico del Palermo, è intervenuto ai microfoni della sala stampa per presentare ed analizzare la prossima partita contro il Venezia. Il match sarà valevole per la 14esima giornata del campionato di Serie B ed andrà in scena allo stadio Renzo Barbera, domani pomeriggio alle 18:00. Questa partita sarà di estrema importanza per entrambe le compagini e può essere definita come una sfida salvezza. Infatti, i lagunari, attualmente, si trovano al penultimo posto in classifica con 9 punti, mentre il Palermo, dopo tredici giornate, si trova in 13esima posizione con 15 punti. Di seguito le parole dell’allenatore rosanero in merito al prossimo match di campionato.
Le dichiarazioni di Corini
“Sala? Ha lavorato bene, anche a Cosenza avevo pensato di inserirlo, ma avevo paura non fosse pronto. Oggi non sappiamo se abbia i 90′. Secondo me ora è pronto a giocare. Tempi nuovi di recuperi? È un provocazione per il tempo effettivo, dipende dalle scelte dell’arbitro. È tutto molto particolare, ma è una provocazione fatta per arrivare al tempo effettivo. Al momento ci sono partite molto lunghe e quasi spettacolari”.
“Col Cosenza è stato un peccato subire tre gol, c’è grande rammarico perché eravamo molto positivi. Abbiamo recuperato il gol di svantaggio, e pensavo di poter vincere, ma abbiamo poi sbagliato sui due gol ed è difficile riprendersi. Dobbiamo dunque lavorare meglio su queste situazioni. Il Venezia fuori casa è molto pericoloso, e siamo pronti a dare il meglio in campo. L’obiettivo è sempre quello di consolidare la categoria. L’idea che volevo dare alla squadra, ci abbiamo ancora lavorato e possiamo solo migliorare”.
“C’è un equilibrio in questo campionato altissimo, bisogna leggere le situazioni al meglio. Ci sono in testa squadre forti ma inaspettate e quelle più blasonate fanno meno. Ogni partita è fondamentale per capire anche la prestazione e consolidare il proprio posto. Dobbiamo far punti, perché in questo campionato sono fondamentali”.
Sul raggiungimento delle 250 panchine in carriera: “Grazie per averlo ricordato. I numeri li ho sempre guardati poco, perché ho sempre pensato alla partita dopo e costruire un percorso migliore. Se una persona lavora con passione e voglia, si possono raggiungere traguardi importanti. E io cerco sempre di capire cosa posso dare alla mia squadra e ai giocatori”.
“Non posso dire che la squadra ha cambiato atteggiamento o è stata superficiale. Sono state letture sbagliate in alcune situazione che abbiamo pagato. Bisogna lavorare al meglio in alcuni momenti, dobbiamo essere incazzati per gli errori fatti per far meglio. Col Venezia, dobbiamo cercare di guidare la partite dove vogliamo noi”.
“Il Venezia lavora molto nella combinazione delle due punte. Ha delle linee di gioco e aggredisce alto, abbiamo lavorato dunque sugli aspetti tattici. Tutte sono partite importanti, quelle delle avversarie possono diventare importanti nelle ultime giornate. Al momento dobbiamo pensare alle nostre prestazioni e far punti”.
“Dobbiamo trovare un equilibrio, ma giochiamo con tanti giocatori in avanti, offensivi come Valente e Di Mariano, cercando di spingere l’azione sulle fasce. Per me abbiamo già un idea, non è il numero di attaccanti che determina il gioco ma il modo in cui ti approcci alla partita”.
“Centrocampisti? Segre può essere più invasivo di Broh, ma lo facciamo anche con gli esterni offensivi in avanti. Stiamo costruendo un centrocampo solido, e stiamo lavorando anche sui lanci. Lavoriamo sia sull’occupazione dell’area e i lanci. Mateju? Gli ho chiesto di sacrificarsi a sinistra, ma a destra ha una percezione diversa è un destro naturale e fa bene”.
“Davide giocherà, sarà titolare. Buttaro? Ha avuto una distorsione che si porta da Modena. Ieri ha risentito del fastidio. Sta facendo un percorso, e non sappiamo ancora quando rientrerà. La speranza è sicuramente prima della pausa di dicembre. Saric sta lavorando, ma ha un lesione muscolare: ma stiamo cercando di analizzare quando potrà essere a disposizione, ma lo capiremo tra una settimana dopo ulteriori esami”.
“I contrasti? Spesso lavoriamo maggiormente su quelli indiretti. Ma lavoriamo anche su diretti. In modo che capiscano quanti siano importanti. Soleri? È una punta, ed ora che ho avvicinato Di Mariano a Brunori potrebbe giocare in quel ruolo”.
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