Silvio Baldini, ex allenatore del Palermo, è intervenuto ai microfoni della stampa durante la premiazione al Festival del calcio italiano per commentare il Mondiale e le dimissioni date al club rosanero. Inoltre, il tecnico originario di Massa Carrara ha espresso il proprio giudizio sul fuorigioco semiautomatico, che ben presto arriverà nel calcio italiano. Di seguito le parole di Baldini in merito alla questione, raccolte da TuttoMercatoWeb.
Le dichiarazioni di Baldini
Sul premio ricevuto: “Questo premio andrebbe dato ai calciatori del Palermo. Nessuno credeva che avrebbero potuto portare la squadra in Serie B. Mi gratifica aver allenato una rosa di bravi calciatori e di bravi ragazzi. La mia intenzione era non a caso quella di proseguire il mio percorso col Palermo, però a un certo punto ho capito che non c’ero più io al centro del progetto. A quel punto ho alzato le mani e mi son fatto da parte. Io ci metto sempre la faccia, ma devo essere il responsabile delle cose che accadono. Nel bene e nel male“.
Sulle dimissioni date al Palermo: “Sono convinto che il tempo sia più prezioso del denaro, è quello che conta. Sono figlio di uno che da bambino faceva il mendicante e ne sono orgoglioso. Per questo scelgo il tempo, scelgo di investire nel tempo e nella felicità, anziché scegliere il denaro“.
Sui tanti soldi spesi dai club durante il calciomercato: “Dove c’è tanto denaro c’è il Diavolo, quindi le persone rubano. Alle persone non interessa più creare qualcosa per la collettività, ognuno pensa a sé stesso e al suo orticello. Chi produce business produce il Diavolo, senza riconoscenza verso i valori. Parlo del calcio, della politica… Non può esistere l’equilibrio in un mondo in cui tutti cercano di rubare, servono delle regole perché in questo sistema i più furbi rubano e ci guadagnano“.
Sul Mondiale 2022: “Non ho visto nessuna partita, se non la finale. Non avevo interesse verso queste gare. Preferivo investire nel mio tempo e stare su in montagna a passeggiare coi miei cani. La finale però è stata una bellissima partita. Ero a casa e l’ho vista“.
Sul fuorigioco semiautomatico: “Cambia ben poco. Se bisogna innovare, va bene. L’importante è che il calcio non perda le sue emozioni, proprio come quelle di ieri nella finale del Mondiale“.
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