Zeman e il Palermo: “Zamparini mi chiamò tre volte per allenarlo”
Il tecnico in città presenta il suo libro. Amarcord con gli ex della Primavera rosa
“La squadra paga l’addio di Baldini. Il gruppo si è sentito abbandonato”
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Tullio Filippone racconta la serata di ieri al cinema Rouge et Noir di Palermo, dove Zeman ha presentato il suo libro La bellezza non ha prezzo, un autobiografia scritta con il giornalista Andrea Di Caro. Nel libro Zeman sottolinea come per lui Palermo rimane ancora una delle città più belle che ha mai visto: il tecnico ha un solo grande rimpianto, non aver mai allenato la squadra rosanero sebbene Zamparini lo chiamò tre volte per poi decidere diversamente. Ritiene che fu obbligato a non prenderlo.
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Una serata dove non si poteva non parlare del Palermo che Zeman ritiene sia forte già dallo scorso anno e che quest’anno si aspettava facesse meglio del Bari visto che i pugliesi non sono più forti del Palermo. Non è stata solo la presentazione di un libro ma anche l’occasione per una rimpatriata tra vecchi amici e discepoli che pendono tutti dalle labbra del tecnico boemo. Ci sono i ragazzi della primavera rosanero degli anni 70 così come c’è anche lo Schillaci sfortunato, lo Schillaci Maurizio cugino di Totò che Zeman ritiene essere lo Schillaci più forte.
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E poi le esperienze di Cinisi, alla Bacigalupo, Carini, Misilmeri, la Primavera del Palermo e poi Licata. Essere la quinta città d’Italia dice Zeman non basta per avere una buona organizzazione societaria e per avere fondi. Il ricordo dello zio Vycpálek con cui era d’accordo su tutto tranne sulla musica e il mare di Mondello. Zeman a Palermo ha conosciuto l’amore e ha sposato nel 73 l’attuale moglie: Palermo e Zeman un legame eterno.
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