Grande merito della rimonta completata dal Palermo ai danni del Perugia nella prima giornata del girone di ritorno di Serie B è sicuramente di Nicola Valente. Il punto forse sta più stretto al Palermo rispetto a chi deteneva il doppio vantaggio. L’esterno destro, dopo una vita alla base calcio professionistico, ha trovato la sua dimensione ideale ai piedi di Monte Pellegrino, diventando un fedelissimo prima di Baldini e poi di Corini.
Palermo, l’importanza tattica di Valente: come è stato recuperato il Perugia
Grinta, velocità, intelligenza tattica: due assist e un gol fortunoso. La deviazione del difensore del Perugia è stata solo un piccolo dono della buona sorte, che ha voluto premiare Nicola Valente per la sua ottima partita. Non è un caso isolato: le prestazioni dell’esterno destro sono state una climax che non conosce fine sin da quando ha preso il posto di Elia nella sfida contro il Cittadella. La duttilità del numero 30, che riesce a piazzarsi sia nel 4-3-3 come ala destra, sia nel 3-5-2 come esterno tutta fascia. Questo è stato l’ingrediente principale che ha convinto Corini a puntare sempre di più su di lui.
La mancanza di vere e proprie alternative ha portato, e sta portando, il Palermo a trovare comunque dei rinforzi sulla fascia. Ciò che è certo, però, è che quel numero 30 è ormai difficile da escludere. Ed alla base c’è una bellissima storia di determinazione.
La sicurezza sulla fascia: Nicola Valente, una storia di cuore
Di corsa, Nicola Valente, però, ne ha già fatta molta. La sua storia è una di quelle dove la passione si mischia al sacrificio. Di soddisfazioni se ne è già tolte tante: la scalata in Lega Pro, dal rapporto di stima reciproco con Baldini sin dalla Carrarese, fino a quell’abbraccio al Renzo Barbera dopo la lunga cavalcata dei play-off. Perché Valente si è guadagnato tutto: la chiamata del Palermo, le prestazioni sempre convincenti, la promozione in Serie B. È rimasto anche quest’anno, ed è uno dei pochi “superstiti” degli eroi di quella magica estate.
Romantico pensare che la partita di Perugia è stata decisa proprio da tre di quei gladiatori: Marconi, Valente, Brunori. Perché se proprio c’è una definizione possibile per Nicola Valente è questa: un calciatore romantico, legato alla sua storia e legatosi ad una piazza, che esulta assieme ad un popolo.
Una sicurezza sulla fascia, che ha convinto anche Corini. Ed a 30 anni, con una gavetta clamorosa alle spalle e la voglia tipica di chi continua senza sosta a sognare, la penna non ha ancora finito l’inchiostro. Il romanzo a tinte rosanero necessita del suo lieto fine. Scritto da Nicola Valente.
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