Palermo, c’erano una volta un uruguaiano, un danese e un rumeno
C’erano una volta un uruguaiano, un danese ed un rumeno. Questo incipit potrebbe trovarsi all’interno di una fiaba che sta per cominciare…così come di una barzelletta o un film di Sergio Leone. Ma l’ambientazione è ben differente: siamo a Palermo subito dopo la fine del calciomercato invernale.
Dal 2 sino al 31 gennaio il club di Viale del Fante ha iniziato il cammino tortuoso delle trattative e della sessione di riparazione, fatta di tante voci ma anche di molti affari. E proprio la società rosanero non si è di certo limitata a pronunciare grandi nome senza portare a termine trattative o ingaggiando illustri sconosciuti piuttosto che scenici giocatori dal passato glorioso prossimi ad appendere gli scarpini al chiodo.
Il mercato del Palermo è stato concreto e mirato: acquistati Aurelio, Graves, Masciangelo, Orihuela ed infine Tutino e Verre. Rinforzi di grande spessore (specialmente gli ultimi due citati) che possono dare quella marcia in più agli uomini di Corini. Ma c’è una dato interessante che riguarda le nazionalità presenti all’interno della rosa: un uruguaiano, un danese ed un rumeno infatti, non si vedevano assieme a Palermo da 13 anni.
Palermo e le tre nazionalità: un uruguaiano, un danese e un rumeno
Quest’anno nell’organico della società palermitana possiamo trovare: Graves, arrivato nella sessione invernale e nato a Holstebro, in Danimarca. Sempre a gennaio nel capoluogo siciliano, dall’altra parte del mondo, è giunto Orihuela nativo di Salto, Uruguay. Ed infine Ionut Nedelcearu che già da luglio veste (e con ottimi risultati) la maglia rosanero. Luogo di nascita? Bucarest, Romania. Il Palermo l’ultima e unica volta in cui ha avuto contemporaneamente un uruguaiano un danese ed un rumeno in squadra difficilmente si può dimenticare: quello dell’annata 2009/10.
In quella squadra spaziale in grado di arrivare al 5° posto in classifica in Serie A sfiorando il sogno Champions per soli 2 punti (indimenticabile lo scontro con la Sampdoria di Cassano e Pazzini) c’erano per l’esattezza due uruguaiani: Edinson Cavani ed Abel Hernandez. Un rumeno, Dorin Goian e un danese, Simon Kjaer. E chi li ha dimenticati? Un evento raro quello di vedere assieme queste diverse Nazioni a Palermo…ma chissà che anche i tre di quest’annata non possano diventare una triade indimenticabile.
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