Terremoto, Turchia e Siria in ginocchio: aumentano le vittime

Durante la notte tra il 5 e il 6 febbraio, un violento terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito il sud-est della Turchia e il nord della Siria. In origine, il Dipartimento della Protezione Civile aveva reso noto un possibile maremoto, annuncio che poi è stato annullato. Come riportato dall’ANSA, l’epicentro della scossa è avvenuto alle ore 4:17 (2:17 italiane) nelle vicinanze di Gaziantep, una città meridionale della Turchia, vicino al confine con la Siria. Quasi tutte le abitazioni sono crollate, compresa una storica cattedrale risalente al 19esimo secolo. Oltre ai danni fisici, sono centinaia le persone che hanno perso la vita a causa del forte terromoto.

In questo momento, la vittime turche sono 284: a questi si aggiungono le 2323 persone rimaste ferite, ma il numero continua a salire di ora in ora. Il prefetto di Kahramanmaras ha dichiarato che, attualmente, è impossibile capire il numero complessivo della gente turca rimasta sotto le macerie. In Siria, invece, il numero dei morti è sempre più preoccupante: sono 427 le persone che hanno perso la vita nella parte settentrionale del paese. A comunicarlo ci ha pensato la televisione di stato turca Trt.

Nelle ultime ore, sia gli Stati Uniti che l’Arzebaijan starebbero cercando di aiutare le popolazioni colpite dal terremoto, inviando squadre di persone per soccorrere i feriti. L’Italia, infine, ha dichiarato tramite un comunicato di Palazzo Chigi la propria solidarietà verso la Siria e la Turchia. Di seguito il comunicato.

Il Comunicato di Palazzo Chigi sul terremoto in Siria e Turchia

“Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite”. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi“.

Seguiranno aggiornamenti in merito alla notizia.

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