Genova per loro. Il Palermo dai due volti sconfitto a Marassi
La corsa dei rosanero si interrompe dopo nove giornate di fila. Il Genoa vince 2 a 0. La squadra di Corini parte male ma reagisce e sfiora l’1 a 1. Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola L’articolo di Massimo Norrito.
Palermo, una partita dalle due facce
Gudmundsson è tanto difficile da scrivere quanto da controllare in campo. Sì, perché è l’islandese che ferma la striscia positiva del Palermo che perde 2-0 contro il Genoa e interrompe il suo momento positivo che durava da nove partite. Una sconfitta nella quale, risultato a parte, non è tutto da buttare. Infatti c’è un Palermo pre e un Palermo post gol del Genoa. La prima è una squadra timorosa, rinunciataria, che prova a fare gioco e non ci riesce. Una squadra, sì ordinata, ma sicuramente poco pungente. Di Mariano prova a dare vivacità sulla fascia senza riuscirci sino in fondo, Brunori è troppo isolato in avanti e preda dei difensori avversari che hanno buon gioco sui palloni lunghi. Soprattutto Damiani sembra un pesce fuor d’acqua che si sistema davanti alla difesa senza però risultare decisivo e, di contro, con poche idee in fase offensiva. Così il Genoa ha campo libero per fare la partita. Fa girare la palla, cerca le iniziative centrali e quelle sugli esterni. Ha in Sturaro il suo punto di riferimento a formare un terzetto di tutto rispetto con Aramu e Badelj. Il risultato è che dopo la prova generale al ‘18 con Sala che anticipa Coda sulla linea di porta sul tiro di Sabelli, arriva la rete del vantaggio. La segna Gudmundsson con un’azione personale favorita da una retroguardia rosanero molle. Il tiro dell’islandese baica il palo e s’infila alle spalle di Pigliacelli.
Corini: “Genoa la più forte della Serie B. Negato un calcio di rigore”
E qui entra in campo l’altro Palermo. Una squadra che, come se si fosse tolta un peso, dopo il gol genoano comincia a giocare come sa. Quel Palermo che così bene ha fatto nelle ultime giornate. Lo fa soprattutto con gli esterni e con gli inserimenti centrali di Verre. Proprio Verre al ‘35 si trova a calciare in area avversaria una palla sporca che Sabelli, in caduta, respinge aiutandosi con un braccio. L’arbitro è a un passo e decide che non c’è nulla. Non c’è rigore, ma c’è il Palermo che a destra con Valente mette in mezzo un pallone sul quale Hefti anticipa di un soffio Di Mariano. Sul corner Nedelcearu salta più alto di tutti e conclude di poco alto. Occasioni a parte, il Palermo che chiude il primo tempo è un Palermo finalmente in partita e che fa ben sperare per la ripresa.
Genoa-Palermo, le pagelle: Sala il migliore, insufficienza per Marinelli!
E, in effetti, anche la seconda parte della gara vede un Palermo a testa alta, spesso padrone del campo e, alla fine, sicuramente anche sfortunato. Sì, perché Corini se le gioca tutte provando quello che contro la Reggina gli era riuscito alla perfezione. Forze nuove dalla panchina e un finale con tre punte. Copione però ribaltato quando Soleri si trova sul piedi il pallone del pareggio. Questa volta l’attaccante non fa centro e si fa ribattere da Martinez il tiro da due passi. Al ‘97 arriva il 2-0 di Jagiello per una sconfitta pesante nel risultato ma non nel rendimento della squadra.
Palermo, la sconfitta più immeritata della stagione.
Il Palermo si deve mangiare le mani e recriminare per un pareggio che alla fine avrebbe meritato nonostante il solito Gudmundsson, sempre lui, sfiora il raddoppio poi siglato da Jagiello. Se quello di Genova era un esame si può dire che il Palermo non è bocciato, ma semmai rimandato. Rimandato a sabato prossimo quando al “Barbera” arriverà la capolista Frosinone.
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