Palermo – Nicola Valente e la voglia di farcela
Non è mai troppo tardi per credere nei propri sogni.
La storia di Nicola Valente, 31enne veneto di Zevio, alla sua terza stagione in maglia rosanero, è la conferma che nella vita il treno giusto a volte non passa mai, a volte però può passare in ritardo, ma se non hai qualità e non credi in ciò che fai, puoi anche rischiare di perderlo.
Nicola approda a Palermo in una calda giornata del mese di agosto 2020. La società è appena ritornata tra i professionisti dopo un anno passato tra i polverosi campi dilettantistici, e lui sin da subito si dichiara onorato di indossare la maglia di una squadra tanto gloriosa. Si, perché fino ad allora, la sua carriera parla di tante stagioni passate in realtà di provincia, non andando però mai oltre la Lega Pro.
Palermo – La superiorità dell’indifferenza
Il Palermo è il treno giusto …
Eppure Valente con le sue accelerazioni, gli assist al bacio ed un discreto numero di marcature (30 in Lega Pro), aveva dimostrato già da tempo che quella categoria gli stava stretta. Il Palermo era un’occasione, poteva essere finalmente quella giusta, in una società tanto gloriosa quanto ambiziosa di tornare, al più presto, lì dove aveva lasciato nella disastrosa estate del 2019.
Nelle due stagioni in Lega Pro con il Palermo, Nicola dimostra ancora una volta tutte le sue qualità, con prestazioni mai anonime, sfornando assist, mangiando l’erba e galoppando su quella fascia come chi sa di avere finalmente l’occasione giusta e non vuole lasciarsela sfuggire. E’ lui l’unico vero punto fermo del biennio rosanero in terza serie, è l’unico ad ottenere la fiducia incondizionata dei tre allenatori che si sono alternati in panchina, contribuendo in maniera decisiva con 7 assist e 7 gol nell’ultima stagione, al ritorno dei rosa in serie B.
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Il rinnovo di contratto nell’estate 2022 sancisce l’occasione, a quasi 31 anni, di debuttare finalmente nella seconda serie nazionale. Nicola parte dietro nelle gerarchie di mister Corini, complice anche la movimentata estate in seno alla società, e le convincenti prestazioni del giovane Elia, ma nonostante ciò va subito in gol, il primo in carriera in cadetteria, nella seconda giornata di campionato, contribuendo a strappare un pari sul difficile campo del Bari.
Il resto è storia attuale, complice anche il lungo infortunio del figlio di Firmino, il funambolo veneto diventa un titolare inamovibile ed imprescindibile dello scacchiere rosanero, le sue accelerazioni fanno ammattire le difese avversarie (per informazioni chiedere a Frabotta del Frosinone), che devono spesso ricorrere al fallo per arginare quella che è a tutti gli effetti una spina nel fianco per i difensori.
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La speranza, che è anche una convinzione, è che il furetto venuto dal Veneto possa continuare su questa strada che lo ha portato, in così poco tempo, a diventare uno dei beniamini del tifo rosanero, e a meritarsi, senza timore di sbilanciarci troppo, di continuare ad indossare la maglia rosa. Perché Nicola, dopo anni di gavetta e di sacrifici, di sbagli altrui ma anche propri, si è fatto trovare alla stazione quando il treno è passato, è salito su, e adesso, sul più bello, non ha intenzione di scendere.
(Carmelo Macaluso)
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