Luigi Cagni, ex tecnico del Piacenza, è intervenuto ai microfoni di BresciaOggi per commentare e analizzare l’attuale situazione in casa Brescia. Dopo l’esonero di Possanzini dalla panchina delle rondinelle, la dirigenza biancazzurra ha deciso di ingaggiare Gastaldello come nuovo allenatore. Si tratta del quarto cambio stagionale per il club lombardo. Attualmente, il Brescia si trova al penultimo posto della classifica di Serie B con 25 punti conquistati in 25 giornata. Una media di un punto a partita che ha fatto sprofondare negli abissi. Di seguito le parole di Cagni in merito alle decisioni di Cellino.
Le dichiarazioni di Cagni su Cellino
“Mi spiace per Possanzini, non meritava di essere trattato così. Ma che senso ha tutto questo? Quello che ho capito meno di tutto è stato l’esonero di Aglietti. Prendi un tecnico esperto, che conosce la B, ottiene risultati, e lo mandi via dopo due giornate? Ho sempre ritenuto Cellino uno che intende di calcio, ma in tutto quello che sta facendo non c’è una logica che sia una. Cambiando continuamente allenatore si disorienta il gruppo. Io ho vissuto una situazione simile, avevo giocatori esperti, Pinzi e Caracciolo per esempio.
Nel Brescia di oggi non vedo gente di quel calibro, con quella personalità. Lo avevo detto a gennaio: servivano un portiere affidabile e un difensore esperto, ma Cellino sul mercato non ha fatto nulla e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non capisco perchè il Brescia continui a giocare con il trequartista. L’ho fatto anche io, però ero al secondo anno di Empoli, conoscevo la squadra e avevo la situazione in mano. Chi ha rovinato il calcio italiano è il tiki-taka, a cominciare dalla costruzione dal basso, una miriade di passaggi inutili e scontati che non portano a tirare in porta”.
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