Palermo, è il momento delle alternative

Palermo, è il momento delle alternative

Da Perugia a Bolzano. 7 partite contro le prime cinque della classe, oltre a due trasferte insidiose contro Perugia ed Ascoli, hanno portato in dote 12 punti e rilanciato il Palermo stabilmente nelle zone della classifica che possono valere un posto ai playoff.
Un bottino di tutto rispetto fin qui nel girone di ritorno, eppure la sensazione è che la famosa asticella non sia stata posizionata nel suo punto più alto e che questa squadra possa spingersi verso obiettivi ancora più sfidanti.

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Indubbiamente un ruolo determinante avrà la condizione fisica con cui si affronteranno le restanti 11 sfide, ed al momento la situazione infortunati non sta dando una mano al Palermo. C’è poi da considerare che alcuni calciatori sempre impiegati finora (il capitano addirittura sempre in campo per il secondo campionato di fila) stanno giustamente vivendo una fase di gestione delle energie.
Alcune saranno quindi alternative obbligate, Masciangelo per l’infortunato Sala, Segre scoperto valida alternativa a Di Mariano, senza dimenticare Davide Bettella, ormai prossimo al rientro. Altre sono possibili frecce nell’arco di Eugenio Corini, da scoccare al momento opportuno, come è accaduto a Bolzano con Edoardo Soleri.

Un pareggio importante, ma non per il risultato

E’ del resto evidente che la bassa produttività in attacco è il principale punto debole del Palermo di quest’anno: 29 gol in 26 partite ne fanno la squadra meno prolifica tra le prime 10 in classifica, con il solo Brunori ad aver realizzato quasi la metà dei gol complessivi. Gennaro Tutino arrivato a gennaio proprio per rafforzare la fase offensiva rosanero non ha tuttavia ancora segnato, avendo comunque mostrato doti tecniche non indifferenti.

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E allora potremmo assistere a soluzioni differenti in avanti, che vedano un ruolo sempre più centrale del giovane centravanti romano, apparso in grande forma delle ultime partite. Che sia dall’inizio o a partita in corso, Soleri potrebbe giocare in coppia con Brunori, con Verre trequartista in un centrocampo a 3, oppure in un 4-4-2 con due ali di grande spinta come Valente e Sala o Masciangelo. Parimenti non va trascurata l’efficacia delle qualità di Edoardo in un 4-2-3-1 di baldiniana memoria, se le contingenze della partita lo richiedessero.

(Carmelo Macaluso)

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