Palermo, è sempre caccia al colpevole
Ormai è un ritornello che si ripete puntualmente dopo ogni partita che il Palermo non vince. La caccia a qualcuno a cui dare la colpa, a tutti i costi. Anche dopo ottime prestazioni, certificate dagli avversari com’è successo a Pisa. Come se le altre squadre non esistessero, come se vincere fosse un diritto.
La memoria corta su Matteo Brunori
Per tutto il girone d’andata c’è stato il periodo del “tutti contro Mateju“, quando le incerte prestazioni del difensore ceco sembravano l’unica causa dell’andamento altalenante dei rosa. Poi il bersaglio dei tifosi (soprattutto quelli da tastiera) si è spostato su Di Mariano, colpevole di sbagliare troppo sotto porta, senza però considerare i chilometri percorsi ad ogni partita dal numero 10 rosanero, a pressare gli avversari e a conquistare falli e cartellini per i difensori rivali. Dopo la gara di Pisa, invece, tutti addosso a Matteo Brunori, per quanto incredibile possa sembrare. Tutti a criticare il capitano di questa squadra, il giocatore che da quando è arrivato a Palermo, nell’agosto del 2021, ha giocato tutte le partite disputate dalla squadra rosa, 77 per la precisione, segnando 45 gol.
Mai una partita di riposo, mai coinvolto in un turn over da nessuno dei tre allenatori che hanno occupato la panchina del Palermo nelle ultime due stagioni. Chissà come mai, tutti i tecnici lo ritengono indispensabile, lo coccolano e gli danno fiducia. Esattamente come ha fatto Eugenio Corini affrontando la questione dei rigori sbagliati che si è riproposta a Pisa. Essendo stato lui stesso un grande rigorista, il tecnico rosanero sa cosa passa nella testa di un giocatore quando i rigori non vanno bene. Corini è stato molto chiaro: Brunori continuerà ad essere il rigorista del Palermo a meno che non sia lui stesso a voler fare un passo indietro. E non si tratta di testardaggine o mancanza di polso, come si legge da più parti. È semplicemente il modo migliore per sostenere e motivare un giocatore che la piazza, che ha una memoria molto corta, ha già abbandonato.
Si vince e si perde tutti insieme, vale anche per il Palermo. Ma è caccia al colpevole
Il calcio è un gioco di squadra, dove meriti e demeriti vanno equamente divisi fra chi scende in campo. Se il Palermo non ha vinto a Pisa nonostante una prestazione sontuosa per 75 minuti, non è stata solo colpa di Brunori che ha sbagliato un rigore. È stata anche colpa di chi è entrato dalla panchina senza riuscire ad incidere, di chi ha lasciato a Sibilli il tempo e lo spazio per tirare, di chi ha avuto altre occasioni per fare gol e non l’ha fatto. Nel calcio si vince e si perde tutti insieme, in campo e fuori. Cercare il colpevole a tutti i costi non serve a nulla, se non a creare inutili tensioni attorno alla squadra.
A cura di Mario Ferrigno
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Ha sbaglato la metà dei rigori che sono stati concessi dal Palermo con annessi punti persi in termini di classifica questo non si può far finta di non vedere e di conseguenza di criticare. Penso che Brunori debba rendersi conto che non è nelle sue corde battere i penalty e che viva le temporanea assenza di gol in maniera positiva perchè attualmente la sua ossessione per la rete sta penalizzando la squadra poichè ritarda sempre il passaggio o tenta un dribbling di troppo unicamente per trovare la gloria personale.