Palermo - Glerean, meteora e doppio ex

GdS – Glerean, meteora e doppio ex: «La mia squadra era divertente»

Palermo – Glerean, meteora e doppio ex: «La mia squadra era divertente»

«È stata un’esperienza che forse ha frenato il mio percorso».

Oggi è alla guida del Bassano nel girone veneto di Eccellenza.

Primo allenatore dell’era Zamparini, venne esonerato dopo due gare ufficiali.

Sarà una bella partita perché si affrontano squadre che stanno bene e sono in salute.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

L’articolo di Massimiliano Radicini

Sole due panchine con Palermo, ma Ezio Glerean è uno dei tecnici rosa che tutti ricordano. Fu il primo a guidare la squadra dopo l’acquisto del club da parte di Zamparini. Un precampionato con ottimi risultati, poi i ko in Coppa Italia con la Reggina e in campionato con l’Ancona. Da lì il suo esonero. Glerean prima di approdare in Sicilia era stato dal 1996 al 2002 al Cittadella, oggi allena il Bassano, nell’Eccellenza veneta.

“Ricordi di Palermo?? È stata un’esperienza che mi ha forse anche un po’ fermato per quello che poteva essere il mio percorso. Io pensavo di proseguire l’avventura allenando il Venezia, poi siamo passati al Palermo tra mille problemi. Nelle amichevoli avevamo fatto bene battendo anche il Chievo 3-1. Lì c’erano altre cose sotto, con Foschi che aveva altri interessi e altre situazioni. Poi hanno cambiato altri due allenatori e poi non sono nemmeno andati in Serie A. Sarebbe bastato stare tranquilli e la squadra sarebbe andata in A”

“Avevamo davanti giocatori bravissimi: Maniero, La Grotteria, Asta, Di Napoli, Mascara, Brienza e Santana. Mi dispiace che la gente si ricordi solo dell’esonero. Forse chi lo dice è un tifoso di Foschi…”

Zamparini era solito a queste situazioni: “Dopo di me capitò anche a Pioli e Colantuono, che andarono via subito. La diatriba fu legata a Zauli, io non lo volevo perché era bravo sì, ma non ne avevamo bisogno perché avevamo Santana, che poi è andato in nazionale argentina, Brienza e Mascara. Ad Ancona Maniero mi disse “guardi che se perdiamo lei va a casa”, lui conosceva molto bene Zamparini”.

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