Rinnovarsi e farlo bene: la metamorfosi del Palermo verso i play-off
Per ogni squadra che compie il salto di categoria, era lecito aspettarsi dal Palermo un mutamento importante per poter competere nel difficile campionato di Serie B. La rosa che ha compiuto la cavalcata della scorsa stagione ai play-off di Serie C è stata glorificata dai tifosi rosanero, ma l’impatto con la cadetteria sarebbe stato troppo brusco per diversi di quei giocatori.
Diverse, però, sono le piacevoli sorprese che hanno trovato la conferma anche in questa stagione (vedasi Valente), come tutte quelle gemme scoperte dall’operato del ds Rinaudo che adesso fanno sorridere i tifosi palermitani, al sostegno di una squadra che ha saputo rinnovarsi intelligentemente.
Palermo, com’eri all’inizio e come sei adesso: c’è chi è rimasto e chi è andato via
Il Palermo che si era affacciato alla Serie B era sicuramente una squadra differente rispetto a quella di adesso. Il 2-0 del Barbera contro il Perugia in quella calda serata d’agosto vedeva in campo giocatori che non sono riusciti a sopportare l’incremento del livello di gioco della cadetteria. Era anche la prima partita di mister Corini, tornato a Palermo dopo l’epopea di Silvio Baldini, che ha preferito lasciare le redini della squadra.
Il modulo era un 4-2-3-1, e vedeva Pigliacelli in porta difeso da Marconi e Nedelcearu come centrali di difesa. Le fasce erano di proprietà di Sala a sinistra e di Buttaro a destra. Il duo di centrocampo era Broh–Damiani, sulla trequarti agiva Floriano mentre le ali rosanero erano Elia a sinistra e Valente a destra, a sostegno dell’unica punta Brunori. Dalla panchina subentrarono Soleri, Stoppa, Crivello e Pierozzi. Prendendo in esame le prime cinque giornate di campionato, furono questi i calciatori che giocarono, scambiandosi nelle loro rispettive posizioni in base alle velleità di mister Corini. Le giornate seguenti videro qualche minuto concesso anche a Lancini e Bettella, oltre che l’impiego dei nuovi acquisti: Vido, Gomes, Di Mariano, Segre, Mateju, Saric e Stulac.
Il mercato di gennaio che ha cambiato le carte in tavola e ora si punta ai play-off
Oltre ad il cambio di modulo, la fiducia ritrovata nei rosanero si deve anche alla campagna acquisti invernale messa in atto dal ds Rinaudo, coadiuvato dalla proprietà CFG. Se volessimo fare un confronto tra le ultime cinque partite con le prime cinque, potrebbe essere impietoso. Il Palermo di inizio anno era una squadra eccitata dall’idea di giocare la Serie B, ma forse ancora troppo inadatta e povera di nomi utili per confermare la categoria.
Il nuovo modulo ha conferito maggiore importanza in fase di impostazione alle mezzali di centrocampo: soluzione tattica che si è sposata alla perfezione con la decisione di acquistare dalla Sampdoria Valerio Verre, che ha già fatto infiammare il Barbera con gol mozzafiato, come quello da centrocampo contro il Frosinone. Maggiore importanza è stata data anche agli esterni tutta fascia: a destra Valente si è dimostrato sempre affidabile, a sinistra Sala prima e Aurelio adesso non stanno facendo passare sogni tranquilli agli avversari. L’attacco è sempre un affare di Brunori, aiutato dall’altro grande colpo invernale: Gennaro Tutino, che finalmente può operare da seconda punta, come preferisce. Come se fosse stato un acquisto invernale, anche Soleri si è acceso nella stagione fredda, trovandosi spesso al posto giusto nel momento del bisogno per i rosanero che, in maniera impensabile ad inizio anno, adesso puntano ai play-off.
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