Parma e i suoi Ragazzi (di) Fuori: la rosa dei crociati ha due primati
Erano in molti a pensare che il Parma potesse fare la differenza in questa Serie B. Traditi dall’inesperienza di una rosa giovanissima e da qualche incongruenza tattica, i crociati inseguono la zona play-off, risultando vittime di un’incostanza che li ha visti esultare col Genoa ma perdere punti contro squadre meno quotate.
La rosa a disposizione di mister Pecchia, però, può vantare due primati non indifferenti. Il Parma, infatti, è contemporaneamente la rosa più giovane della categoria e quella con più stranieri. Primati diversi, ma riconducibili a quella che è diventata una vera filosofia di mercato all’Ennio Tardini: oltre a veterani come Ansaldi, viene concesso sempre più spazio a giovani del vivaio o prestati da grandi club italiani e non solo.
Il Parma dei giovani: Bernabé, Man, Mihaila e… Buffon!
Filosofia chiara a Parma: dopo il fallimento del 2015, la nuova proprietà ha da subito messo in chiaro la linea da seguire. In chiave mercato il focus è per tutti quei giovani talenti che possono rimpolpare non solo la rosa dei crociati, ma anche le casse della società, in un futuro prossimo dove potranno essere rivenduti. Sono diversi i giovani arrivati nelle file dei gialloblù in questi anni: Dennis Man e Valentin Mihaila sono stati i primi ad essere arrivati dalla Romania. Entrambi hanno figurato in questi ultimi mesi nella loro Nazionale, col secondo già acquistato dall’Atalanta.
Dopo i due esterni, è stato il turno dei centrali difensivi Cobbaut e Valenti, acquistati rispettivamente dall’Anderlecht e dal Lanus. Interessanti anche i nomi di Sohm (mediano del vivaio dello Zurigo) e Charpentier (punta centrale acquistata dal Genoa). La rosa del Parma è quindi la più giovane. Un focus particolare lo merita Adrian Bernabé. Lo spagnolo classe 2001 è sicuramente uno dei prospetti più interessanti della Serie B già dalla passata stagione.
Ragazzi giovani e stranieri: la filosofia del nuovo Parma
Analizzata per bene la questione età, è bene sottolineare che la rosa del Parma è anche quella che conta più stranieri. La scelta di scovare nuove perle sulle quali monetizzare passa soprattutto dall’estero, dove i procuratori e gli osservatori riescono ad agire in un ambiente meno “ostile”. Sia per la facilità nel condurre le trattative, sia per i costi meno pesanti.
Il bilancio per quanto riguarda il Parma non lascia spazio a tante interpretazioni: tolti Zanimacchia, Inglese, Buffon, Del Prato e i portieri di riserva Corvi e Borriello, il resto della rosa è tutto di nazionalità estera (escludendo i giocatori con doppio passaporto). Una filosofia chiara quella del Parma, ma che fa riflettere: se, in un periodo di riflessione per il movimento calcistico italiano sulla questione “oriundi”, anche in Serie B, decantato come il “campionato degli italiani”, certe squadre non riescono a creare una spina dorsale a tinta azzurra, come spereremo di far ripartire il pallone italiano?
Ai posteri l’ardua sentenza: e in parte una risposta l’avremo sabato con la sfida tra Parma e Palermo, l’incontro tra la formazione con più stranieri in cadetteria e quella con meno giocatori esteri in rosa.
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