Ecco il dialetto più parlato nello spogliatoio rosanero

Palermo – Ecco il dialetto più parlato nello spogliatoio rosanero

Un organico di 28 giocatori compreso il terzo portiere Grotta. 7 stranieri e tutto il resto calciatori italiani. Siamo lontani dal Palermo internazionale, decisamente troppo, di Zamparini o a quello dei “picciotti” di Arcoleo, che parlava siculo-palermitano.

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Eppure nello spogliatoio rosanero c’è un dialetto che prevale sugli altri e non è il siciliano o il palermitano. Il dialetto locale lo parlano solo in due, Di Mariano e Grotta. Quello romano molti di più. Roma capoccia? Non esageriamo però l’inflessione della capitale è la più sentita nello spogliatoio. Sono infatti ben 6 i calciatori nati a Roma e dintorni e che non hanno ovviamente perso il loro caratteristico dialetto che forse gran parte dell’Italia conosce e apprezza perché riconducibile a mostri sacri come Sordi, Verdone, De Sica o Proietti. Masciangelo, Buttaro, Aurelio, Pigliacelli, Soleri e Verre, tutti romani.

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E il resto? Tre veneti, tre lombardi, due campani (considerando Elia uno di adozione) e poi un rappresentante toscano, uno ligure, uno piemontese, uno di Parma e 8 stranieri includendo Brunori nato in Brasile. Insomma non sarà raro sentire qualche passaggio sbagliato o qualche intervento duro in allenamento commentato con la tipica espressione …tacci tua...

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