Euro 2032, Bellinazzo sull’esclusione di Palermo: “Vi spiego”

La candidatura dell’Italia come sede ospitante di EURO 2032 è oramai di dominio pubblico: a fare rumore, però, sono state le grandi esclusioni dagli stadi scelti per ospitare la competizione più importante a livello continentale per le Nazionali europee. Diverse città italiane sono rimaste con il cerino in mano, tra le quali anche Palermo.

Nonostante i sempreverdi attestati di stima verso il Renzo Barbera ed il suo pubblico, la città palermitana non è stata scelta dalla FIGC per rappresentare una delle dieci sedi dell’Europeo. L’ex stadio Favorita, infatti, è stato scelto solo come eventuale riserva. Il giornalista Marco Bellinazzo, interrogato da TuttoMercatoWeb, ha analizzato la situazione, esponendo il suo parere sulla scottante esclusione della città siciliana.

Palermo fuori da EURO 2032, Bellinazzo: “Il Barbera escluso perchè non ha bisogno di ristrutturazione”

“La battaglia alla Superlega ha saldato il rapporto tra Ceferin e Gravina: è normale che ciò sia connesso con la candidatura dell’Italia, sperando che questo possa darci una mano. Va detto che se la UEFA controlla i dossier, la Turchia è messa meglio di noi”. Parole importanti, dette dal giornalista Marco Bellinazzo, riguardo la candidatura azzurra a Euro 2032.

Tra le città scelte, diverse importanti piazze sono rimaste fuori, come Palermo e Udine: “Non c’è dubbio che questo sia stato fatto per lasciare da parte gli stadi già un po’ ristrutturati. Per questo si è puntato su stadi che vanno completamente rifatti. Gravina considera Euro 2032 come l’ultimo volano per poter fare questo tipo di investimento. Dispiace aver perso la grande occasione con Euro 2012. Va detto che il problema secondo me non è solo economico ma anche burocratico. Vi posso dire che, però, su un palazzetto di soli 5mila posti sono stati chiamati in causa una moltitudine di enti. Questo cresce ancora quando si pensa ad uno stadio molto grande. C’è molta confusione: ora si aspetterà autunno per l’ok della UEFA per la questione stadi”.

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