I progetti per i nuovi stadi italiani, non solo Palermo è fanalino di coda
La candidatura dell’Italia a Euro 2032 ha rimesso al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’adeguatezza degli stadi italiani rispetto gli standard internazionali da rispettare per ambire ad ospitare manifestazioni sportive di rilievo.
Il quadro emerso è sconfortante: delle 11 sedi che si contendevano la possibilità di ospitare l’eventuale Europeo (Torino, Milano, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo) ben 10 ad oggi non presenterebbero assolutamente i requisiti per poter ospitare gare internazionali, con la sola eccezione dello Juventus Stadium di Torino.
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Nonostante questa situazione la vittima sacrificale è stata solo Palermo, con una motivazione ufficiale tuttavia che non ha nulla a che vedere con lo stato dell’impianto di Viale del Fante.
Perchè Cagliari e non Palermo …
A detta infatti della FIGC la scelta di due isole (Sicilia con Palermo e Sardegna con Cagliari) avrebbe rappresentato un problema rispetto al requisito della sostenibilità negli spostamenti che “aiuterebbe” ad aver assegnata dall’UEFA l’organizzazione dell’evento rispetto la contendente Turchia.
Analizzando tuttavia nel dettaglio la situazione delle dieci sedi designate si rileva come molte di queste presentano effettivamente dei progetti di ristrutturazione in fase anche avanzata di stesura, altri pur non avendo progetti già definiti tuttavia sono stati di recente oggetto di interventi di manutenzione straordinaria.
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Da questo punto di vista le sedi di Bologna e Firenze sono quelle che hanno in effetti progetti di ristrutturazione del Dall’Ara (170 milioni di euro) e del Franchi (140 milioni di euro) vicinissimi alla cantierizzazione, seppur va detto che la decisione di finanziarie il nuovo Franchi con i fondi del PNRR ha sollevato le perplessità della UE non rinvenendo nel progetto le finalità del programma di ripresa e resilienza.
Genova a ridosso della scelta della FIGC ha presentato un progetto solo preliminare di riqualificazione di Marassi per circa 70/80 milioni di euro, ma l’iter autorizzativo è appena agli albori.
Anche Cagliari presenta un progetto in fase avanzata per la costruzione di un nuovo stadio, fattore che avrebbe fatto propendere su Cagliari la scelta tra le due sedi isolane, non disponendo Palermo di un progetto di ristrutturazione del Renzo Barbera.
Tanti impianti inadeguati
Ma non solo Palermo non presenta a oggi un progetto cantierabile, dato che la situazione di Milano, Roma, Verona, Napoli e Bari è pressoché simile.
Difficile da decifrare la situazione di Milano che puntava a costruire un impianto nuovo in zona San Siro interamente finanziato da Milan e Inter, bocciato dalla nuova proprietà dei rossoneri.
A Roma l’Olimpico non è certo un impianto che si può definire moderno e lo stesso dicasi per il Maradona di Napoli e per il San Nicola di Bari, impianti tuttavia recentemente oggetto di alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria.
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Infine il Bentegodi di Verona è un impianto molto datato per il quale l’ultimo intervento di ristrutturazione risale ai Mondiali di Italia 90, ma nonostante questo è stato preferito al Renzo Barbera di Palermo che invece in occasione della recente partita Italia-Macedonia è stato oggetto di interventi di manutenzione straordinaria.
Insomma anche analizzando in dettaglio le situazioni degli impianti delle sedi designate per la candidatura all’Europeo 2032, la scelta della FIGC di escludere Palermo e la Sicilia tutta continua a non convincere e somiglia sempre di più ad una delle tante vergogne all’italiana.
David Majorca
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Ma vogliono ancora ridimensionare lo stadio? Già ci preferiscono Cagliari e Verona, così facendo anche Frosinone avrà più appeal… Che strazio vedere delle aquile col nido da passerotto, poi quando ci escludono parlano di 5a città d’Italia senza però fare progetti all’altezza di questo titolo.