Palermo – Salvezza o play-off l’eterno dilemma dei rosa senza sprint
Le dichiarazioni di Corini e una classifica che resta corta. Così il testa a testa delle ultime quattro giornate.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Tullio Filippone
Una squadra che si è imprigionata da sola in un limbo, con una media da lotta salvezza e i play-off sempre a un passo. Dallo sbarco del City Group sino alla fine del girone d’andata l’obiettivo è stato una salvezza tranquilla. Poi, con i risultati incoraggianti tra dicembre e gennaio, mentre il Palermo si affacciava a ridosso dell’ottavo posto in un campionato lento ed equilibrato, Corini ha cominciato a parlare del “sogno play-off”. Salvo, prima del pareggio contro il Benevento, ritornare all’origine: «Vinciamo per assicurarci il primo vero obiettivo che è la salvezza. — aveva detto il tecnico — Avevo percepito una certa energia
che mi ha spinto a parlare di play-off e ci abbiamo provato sempre, ma noi dobbiamo raggiungere la salvezza quanto prima».
Si potrebbe sintetizzare con questa giravolta di prospettive, il
paradosso del Palermo, che da due mesi cammina a passo lento, quasi da retrocessione — sette pareggi, tre sconfitte e una vittoria nelle ultime undici partite — eppure, per demeriti delle concorrenti, resta due punti dall’ultimo posto per i play-off. «Siamo stati troppo precipitosi e poco lucidi, forse perché la squadra ha sentito la pressione nonostante avessi tentato di proteggerla», ha ammesso l’allenatore dopo il pareggio contro l’ultima in classifica, in cui il Palermo non ha giocato bene, soprattutto a centrocampo, e ha rischiato anche di perdere, al netto del gol annullato nel finale a Broh, che avrebbe regalato una vittoria clamorosa e l’aggancio di Pisa e Reggina. È inutile girarci intorno: il pareggio contro il Cosenza per 0-0, la sconfitta clamorosa e piena di errori contro il Venezia e l’1-1 contro
il Benevento avrebbero potuto tagliare le gambe e spegnere ogni speranza, quantomeno dal punto di vista psicologico. Ma per una serie di circostanze fortuite, sempre parafrasando Corini, «il Palermo è ancora lì».
Senza il passo falso della Reggina, penalizzata anche di tre punti, la sconfitta del Pisa in casa contro il Bari, il pareggio del Modena e il crollo della Ternana, la corsa dei rosanero per gli spareggi promozione sarebbe finita da un pezzo.
Invece il calendario può essere ancora un prezioso alleato dei rosa. Il Palermo gioca con il Como, con il solito obbligo e il peso di vincere, risultato che in trasferta manca dall’1-2 di Ascoli del 29 gennaio. Ma le due squadre da puntare per rientrare negli spareggi hanno partite difficili: la Reggina se la vedrà contro la capolista Frosinone allo “Stirpe” e il Pisa va ad Ascoli, un’altra squadra che nella classifica densissima e cortissima potrebbe entrare nella lotta play-off proprio battendo i toscani. Con un altro paradosso: una vittoria rosanero al Rigamonti, nella mattina del Primo maggio, se le concorrenti perdessero o pareggiassero,
potrebbe portare a un clamoroso sorpasso o aggancio in classifica.
Le stesse avversarie non avranno impegni semplici nemmeno la settimana dopo: la Reggina contro il Como e il Pisa contro il Frosinone.
Il Modena, a 44 punti come il Palermo, giocherà a Venezia, galvanizzato dopo i 4 gol rifilati alla Ternana. È più semplice, sulla carta l’impegno del Cagliari, che ha 4 punti di vantaggio sui rosa anche se si giocherà un potenziale scontro diretto al “Sant’Elia” nella penultima di campionato.
Ci crede però Jeremie Broh: «I play-off sono distanti solo due punti e noi dobbiamo ragionare gara dopo gara, sulla singola partita e tirare le somme a fine campionato, ma sono sicuro che anche a Como i tifosi ci daranno una mano», ha detto il centrocampista italo-ivoriano. Sabato ha potuto godersi solo per pochi secondi la gioia del primo gol con la maglia rosanero che avrebbe portato i tre punti e l’ottavo posto, se non fosse stato annullato dal Var: «Non commento le decisioni arbitrali — continua Broh — ma ho provato un grande dispiacere anche perché quel boato di gioia per il gol si è trasformato in fischi per il pareggio un minuto dopo — ha detto — toccherà a noi trasformarli in applausi».
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