Il caffè del martedì: Rosa o nero?
Buon martedì a tutti (da Roma)
Per quest’anno probabilmente ci fermiamo qui con i sogni, con i calcoli e con le speranze, ci fermiamo al minuto 32’ del primo tempo dopo che l’attaccante emiliano Alberto Cerri si prende la responsabilità di calciare e realizzare il rigore che pareggia la partita tra Como e Palermo e che consegnerà di fatto alla storia il risultato finale. Questa settimana il caffè è nero “realtà” e ancora una volta “amaro sogni a tinte rosanero”
Cosa ci lascia la partita di lunedì:
Un pareggio davvero amaro che sa di sentenza definitiva. Ci dice inoltre che la formazione rosanero ha l’ennesimo ottimo approccio alla partita giocata in terra lombarda ma poi si ferma, palleggia, vorrebbe osare ma non ci prova. E allora ennesimo pareggio (inutile) per i sogni play off che però muove ancora la classifica (pensate voi…).
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Il migliore in campo:
Fino a quando resta in campo il difensore romano Alessio Buttaro sembra “inviperito”. Sta bene, segna, corre, rincorre ogni avversario e recupera mille palloni. Poi viene sostituito senza forze da mister Corini. Meritatamente migliore in campo; caffè pagato e meritato.
Chi e che cosa non ci è piaciuto:
Il Palermo gioca bene ancora una volta soltanto mezz’ora. Poi si adagia, rallenta, non osa, non getta il cuore oltre l’ostacolo e forse inizia a fare anche qualche pericoloso “calcolo”. Eppure questo finale ce lo aspettavamo scoppiettante e pieno zeppo di emozioni alla … “o la va o la spacca”. Invece no. Primo obiettivo non prenderle, poi il resto lo spieghiamo in conferenza stampa…
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Il focus sul tecnico:
La prima inquadratura tv è sul mister e subito ci prende un “colpo”: cupo, preoccupato, teso, pensieroso e nervoso. L’impressione è che questo finale di stagione, per mille motivi, non sembra quello sognato e preparato dal “Genio”. Non lo aiuta nessuno a dire la verità e sembra davvero tanto solo. Abbiamo la sensazione non piacevole che queste ultime partite stia gettando ombre sull’ottimo lavoro svolto dal mister nel corso dell’anno.
I nostri avversari, il Como:
Siate sinceri, quando avete visto Cerri prendersi la palla per calciare il rigore avete pensato al nostro capitano. Due storie simili, figlie di errori, di cuore, di coraggio e di carattere. Onore all’attaccante del Como che trova il coraggio di calciare un rigore “pesantissimo” nonostante le titubanze della stragrande maggioranza dei suoi compagni. Lo segna, spiazza Pigliacelli e zittisce tutti. Morale della favola: per noi questo significa osare e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Complimenti al Como e al suo goleador.
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I tifosi rosanero:
Fa benissimo il presidente Mirri a trascorrere la partita in compagnia dei tifosi rosanero. Questo pubblico si meriterebbe senz’altro un altro finale di stagione, ben altre soddisfazioni e tantissime “esplosioni di polmoni stremati dalla fatica”. Ma questo offre il convento. Isolati nella parte più sperduta dello stadio riescono comunque a farsi sentire. Che cuore: il solito “battito rosanero”.
Per concludere:
Forse i giocatori rosanero non ci credono più o forse ci crede soltanto una piccola parte di loro, fatto sta che il Palermo ad un certo punto è sembrato fermarsi, accontentarsi. Questa formazione, questi giocatori, ad oggi, rendono assai difficile decifrare le loro reali intenzioni. Allora facciamo prima a ricordarvi che sabato prossimo al Barbera arriva la Spal alle ore 16:15. Sembra strano ma ancora è tutto possibile… nonostante molti abbiano palesemente smesso di crederci.
Buona settimana a tutti Gaetano Armao
Che senso hanno le limitazioni se poi…
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