Pasquale Marino: “Io, doppio ex in panchina, vi dico che Palermo-Spal vale una intera stagione”
Parla l’allenatore che ha guidato i rosanero prima del fallimento senza mai iniziare il suo lavoro: “Ora c’è una proprietà forte che possiede l’umiltà di puntare al consolidamento senza sbandierare sogni”.
-Le due squadre hanno obiettivi diversi ma i rosa possono ancora centrare i play-off e diventare la mina vagante.
-I mie trentacinque giorni da tecnico con Arkus dei Tuttolomondo? Non cerco colpevoli. Sapevo i rischi a cui andavo incontro.
-Mi sono preso un anno di pausa rifiutando ottime proposte, ma si può crescere anche a 60. Mi godo Marsala e il mare di Favignana.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Salvatore Geraci è un’intervista con l’ex tecnico rosanero Pasquale Marino marsalese di nascita che ha deciso di concedersi un anno di stop e si sta godendo il panorama delle Saline facendosi trasportare in un paradiso diverso. Dopo le esperienze di La Spezia, quella travagliata di Palermo e le delusioni con Empoli, Spal e Crotone il tecnico ha deciso di tornare a casa e prendere fiato. Era morto il suocero da poco quando arrivò a Palermo, non voleva lasciare la moglie da sola e accettò la panchina consapevole del rischio che correva. C’erano enormi nodi sul piano societario e tecnico. Era innamorato di Moreo che poi ha avuto ad Empoli. Rimane convinto che quell’anno sarebbe venuta fuori una squadra simpatica e divertente.
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Adesso il City group è una proprietà forte che ha l’umiltà di puntare prima al consolidamento senza sbandierare sogni per obiettivi futuri importanti. I progetti secondo Marino si fanno in maniera graduale anche per non stressare troppo staff e giocatori. Ricorda l’esperienza di Ferrara dove gli avevano promesso attaccanti che non aveva: poi invece gennaio budget ristretto e società cambiata e lui che si sente preso in giro andando via e lasciando la squadra ai play-off traguardo che poi non venne centrato. Ora dopo che si sono salvati lottano per non retrocedere. Del Palermo conosce alcuni giocatori come Sala, Segre, Nedelcearu, Stulac, Tutino ma anche Pigliacelli che ebbe giovanissimo al Pescara.
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Pensa che Corini abbia fatto un buon lavoro perché non è facile cambiare tanto ad inizio stagione. Il Palermo può diventare la mina vagante se riesce a centrare il play off anche perché ha giocatori importanti come Verre che tanti si sognano. Palermo-Spal per Marino sarà decisiva sia per Corini che si gioca i play-off sia per Oddo che sembra all’ultima spiaggia ma questa serie B è davvero assurda visto che sei squadre in due punti si giocano gli spareggi promozione compreso il Venezia che ha fatto una rimonta importante. In conclusione una battuta su Brunori che definisce una vera sorpresa e anche in odore di nazionale. Il tecnico Mancini non ha molti attaccanti italiani fra le squadre che puntano allo scudetto o all’Europa: Brunori ha colpito con i fatti perché è un attaccante moderno che non dà riferimenti, tutti i valori importanti per il commissario tecnico Mancini.
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