Tutino, c’è un problema sotto porta: piccolo allarme per Corini?
Continuano ad essere altalenanti le prestazioni di Gennaro Tutino, grande colpo di mercato dell’inverno rosanero che, nelle idee di tifosi e società, doveva portare insieme a Verre il tanto agognato salto di qualità. Tanti lampi, diverse giocate, ma spesso nel momento clou, il nuovo numero 7 sembra quasi bloccarsi e perdere ogni briciolo di freddezza mentale, come dimostra l’errore di sabato scorso contro la SPAL.
Tutino, che succede? Il numero 7 si è inceppato
Gennaro Tutino è ancora considerato un’incognita dai tifosi rosanero. Gli sprazzi del suo talento sono visibili ai supporter siciliani, ma al tempo stesso diverse delle sue giocate risultano fini a sé stesse, trascurando l’aspetto più importante per un giocatore del suo ruolo: il gol. Contro la SPAL era davvero a centimetri dal ritrovarlo. Invece di andare a rete dopo una grande iniziativa da parte di Brunori, il 7 ha preferito innescare di nuovo il capitano del Palermo, sprecando così un’altra azione che avrebbe potuto rimediare ai patemi subiti dai tifosi al Barbera dopo gli ultimi sforzi degli spallini di recuperare un punto.
Corini lo ha difeso in conferenza: “Ha giocato una buona partita“. Il lavoro di Tutino è perlopiù oscuro, in quanto con i suoi movimenti senza palla e con i diversi tocchi serve più per la manovra offensiva che per la realizzazione della stessa, ma è stato comprato con l’obiettivo di creare un duo altamente prolifico con Brunori, cosa che si è vista poco in questo secondo spaccato di stagione.
Ma sabato prossimo avrà un’altra occasione…
Contro il Cagliari, alla Unipol Domus, l’ex Parma avrà un’altra grande chance, in quanto lo stesso Brunori è squalificato in seguito all’ammonizione maturata sabato. In coppia con Soleri ha dimostrato di trovarsi bene: la testimonianza principale è quel roboante 5-2 contro il Modena, dove il capitano dei rosanero aveva lasciato il suo posto in attacco all’improbabile duo. Tutino probabilmente ha solo bisogno di sbloccarsi mentalmente, di ritrovare quella cattiveria agonistica e quella personalità che lo hanno sempre contraddistinto per essere un giocatore valido non solo per la B, ma anche in categorie superiori. Cagliari non sarà un’ultima spiaggia, ma diventerà sicuramente un tappa fondamentale per avere una visione migliore si questo primo cinque mesi del 7 all’ombra di Monte Pellegrino.
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